L’Aquila. Sabato 9 settembre è stata celebrata, come avviene dal 1999, la Giornata mondiale della sindrome feto-alcolica e disturbi correlati, per aumentare la consapevolezza sui rischi legati all’alcol in gravidanza.
I primi 1000 giorni di vita, dal concepimento ai due anni del bambino, sono fondamentali per il suo sviluppo fisico e psichico. Gli interventi preventivi, protettivi o curativi realizzati con tempestività in questa primissima fase determinano risultati di salute positivi importanti non soltanto per il bambino e l’adulto che sarà, ma anche per i genitori, la collettività e le generazioni future. La sindrome fetoalcolica (Fetal Alcohol Syndrome-FAS) è la più grave disabilità permanente che si manifesta nel feto, esposto durante la vita intrauterina all’alcol consumato dalla madre durante la gravidanza.
Oltre alla Fas, che è la manifestazione più grave del danno causato dall’alcol al feto, si possono verificare una varietà di anomalie strutturali (anomalie cranio facciali, rallentamento della crescita, ecc.) e disturbi dello sviluppo neurologico, che comportano disabilità comportamentali e neuro-cognitive, queste alterazioni si possono presentare con modalità diverse tali da comportare un ampio spettro di disordini che vengono ricompresi nel termine Fasd (Fetal Alcohol Spectrum Disorder). Ne parla in questo video (https://youtu.be/GyqZBq0Rw4E ) la dottoressa Daniela Spaziani, responsabile dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale Servizio Dipendenze (Uosd Ser.D.) Area L’Aquila della Asl Avezzano Sulmona L’Aquila.