L’Aquila. Lunedì 25 marzo la Fontana Luminosa dell’Aquila è stata illuminata di bianco – unico monumento in Italia – in occasione della “Giornata della Vita Nascente”, proposta nel 2019 da una rete di circa 40 associazioni cattoliche e antiabortiste (tra cui il Movimento per la vita, la spagnola CitizenGO secondo la quale “l’aborto è la prima causa di femminicidio nel mondo” e l’associazione “Difendere la vita con Maria”, che si occupa dei famigerati cimiteri dei feti) per porre l’attenzione, leggiamo sul sito ufficiale, sulla “promozione della vita e il sostegno alla genitorialità”.
La richiesta di istituzione della giornata, che vorrebbe essere una festa nazionale, è contenuta in un disegno di legge presentato da Fratelli d’Italia e fortemente voluto, tra gli altri, dal senatore Gasparri (lo stesso che vuole riconoscere la capacità giuridica del feto così da impedire alle donne un diritto fondamentale, quello di abortire). All’appello delle associazioni per la Giornata della Vita Nascente si è così affiancato quello di senatori e sindaci, tra cui il sindaco de L’Aquila Pierluigi Biondi, tra i pochi eletti presenti al Senato nel 2022 in occasione della presentazione della giornata. “Vogliamo che si passi da un inverno demografico ad una primavera” affermano i promotori, e ancora “puntiamo a costruire una società che accolga tutti e ciascuno” continuando con una serie di proclami ideologici tenendo conto anche del fatto che la Giornata della Vita Nascente coincide con il giorno in cui la Chiesa celebra l’annuncio di Maria a Giuseppe riguardo il concepimento verginale di Gesù Cristo. Di certo non una casualità. Il monitoraggio costante della nostra associazione sulla tutela dei diritti che riguardano in primis le tematiche di genere, ci permette di notare come l’autodeterminazione riproduttiva delle donne e delle persone con utero è tornata ad essere nuovamente campo di battaglia per tutte quelle forze cattoliche e fasciste che mirano a costruire retoriche nazionaliste nel nome del “Dio Patria Famiglia”. Dalla Polonia di Orban alla Russia di Putin, dagli USA di Trump all’Argentina di Milei, fino al nostro Paese, in questi anni l’aborto e più in generale tutti i diritti sessuali e riproduttivi sono sotto un feroce attacco – con la “benedizione” del Vaticano – da parte di un’ ”internazionale nera” che ha reticoli, lobby e strutture di potere ben radicate anche in Italia, e nella nostra regione, da tempo – assieme a Umbria e Marche – “laboratorio” prediletto della destra nostrana.
In questo disegno rientra anche a pieno titolo tale “Giornata” così come ogni altra iniziativa spacciata per contrastare l’“inverno demografico”, tentando ogni volta di far leva – con toni subdoli e manipolatori – su maternità e natalità. Nulla di concreto è stato fatto in tal senso, anzi – dal definanziamento alla sanità, al taglio degli asili nido o al mancato inserimento di norme per contrastare i bassi salari, a riprova che si tratta di becera propaganda a fini politici. Ancora oggi serve ribadire che la scelta di essere madri è una scelta esclusivamente personale che non può essere dettata dai deliri patriottici di chi al governo dovrebbe rappresentarci: noi non siamo incubatrici alla mercé della “nazione”, non facciamo figli perché di figli ce ne sono pochi. Decidiamo di essere madri se lo vogliamo, e decidiamo di essere madri se ci sono le condizioni essenziali per farlo. Questo governo, e gli altri che si sono susseguiti negli anni, oltre a elargire bonus inutili, nulla o poco hanno fatto per i servizi di salute pubblica ad esempio, ridotti sempre più all’osso, per i consultori continuamente privati di fondi e depotenziati, per i servizi di sostegno alla genitorialità come gli asili pubblici, per i salari, o per il caro mutui e il caro affitti. Un governo che si riempie la bocca per difendere il bambino quando è ancora un grumo di cellule ma niente fa quando questo bambino o bambina nasce e cresce. E a chi si riferiscono quando parlano di accogliere tutti e ciascuno? Si riferiscono forse ai bambini migranti che continuano a morire in mare in seguito a politiche disastrose? O ai bambini che hanno due mamme e due papà e che da un momento all’altro si sono ritrovati orfani di un genitore per pura ideologia? O ai bambini nati in Italia a cui viene negata la cittadinanza? O ai bambini palestinesi che muoiono sotto le bombe di Israele con cui l’Italia continua a stringere accordi? Continueremo a ripeterlo: nessuna propaganda sui nostri corpi! Vogliamo diritti e continueremo a lottare per vederli garantiti.