L’Aquila. Si è tenuto questa mattina, presso l’Auditorium del Parco dell’Aquila, l’incontro dal titolo “La memoria è impegno”, promosso nell’ambito della XXXIII edizione del Premio Nazionale Paolo Borsellino, organizzato dal Comune dell’Aquila in collaborazione con l’associazione Società Civile.
L’evento si è svolto in concomitanza con la Giornata per la Legalità e nel 33° anniversario della strage di Capaci – in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, insieme a sua moglie Francesca Morvillo, e agli agenti di scorta – alla presenza di numerosi studenti degli istituti superiori cittadini, protagonisti attivi del dibattito.
Tra le autorità civili e militari intervenute, hanno partecipato il senatore Etelwardo Sigismondi, componente della Commissione parlamentare antimafia, e, invitati personalmente dal sindaco, Pierluigi Biondi, i quattro magistrati ordinari che iniziano oggi il tirocinio al Tribunale dell’Aquila – Francesco Vincelli, Nicole De Angelis, Manfredi De Aloysio e Davide Di Lorenzo – e i tre tirocinanti mirati – Dino Tarquini, Valentino Marzano e Alessandra Scioli – che il 28 maggio sceglieranno l’ambito in cui operare.
«Era un sabato molto caldo – ha detto il sindaco alla platea – Ricordo perfettamente quel giorno. Un mio compagno festeggiava i 18 anni. La notizia della strage di Capaci ci trafisse e accelerò la nostra maturazione. Cambiò il nostro modo di guardare la realtà e suscitò un rinnovato impegno per noi, dopo la grande temperie degli anni di piombo e la metà degli anni Ottanta segnati dal terrorismo politico. Con quella data, e poi con il 19 luglio, l’impegno civile ricominciò, si rafforzò».
«Si sentono ancora oggi il dolore e il peso delle cose accadute, ma altrettanto forti devono essere le parole di speranza e fiducia. La violenza e la sopraffazione non rendono liberi: la mafia è schiavitù. Solo attraverso lo studio e la curiosità potete votare la vostra vita alla libertà, che è un gesto rivoluzionario. Insieme alla libertà c’è il dovere: fare ogni giorno il proprio dovere e contribuire a migliorare la comunità dove si è avuto il destino di nascere. All’Aquila come a Caivano. Anche per questo ho voluto che fossero presenti i nuovi magistrati tirocinanti: perché siano, con la loro presenza, un segno concreto di continuità e di fiducia nelle istituzioni, e un esempio di impegno per i più giovani. La legalità non è una retorica, è una scelta quotidiana».
La mattinata è proseguita con gli interventi del prefetto Renato Cortese, Direttore dei Reparti della Polizia di Stato, del prefetto Luigi Savina, già vicecapo della Polizia, del parroco di Caivano, don Maurizio Patriciello, e dell’imprenditore e testimone di giustizia Luigi Leonardi, che hanno offerto testimonianze dirette e stimolato il confronto con i ragazzi.
All’esterno dell’Auditorium, era presente il “Pullman azzurro” della Polizia di Stato, punto informativo e didattico per l’educazione alla legalità.
La giornata si è conclusa con un momento di riflessione collettiva e l’invito, rivolto alle nuove generazioni, a custodire la memoria come fondamento per un impegno quotidiano e concreto nella costruzione di una società più giusta.