Chieti. Giochi erotici sulle figlie minori e con una nipotina, che all’epoca dei fatti avevano tutte meno di dieci anni. Questa è la gravissima accusa nei confronti di un papà, 48enne, di un paese grande della provincia teatina. Ieri si è celebrata la prima udienza del processo davanti al tribunale presieduto da Geremia Spiniello. In aula erano presenti anche i testimoni: la madre delle bimbe, la psicologa e l’assistente sociale che hanno confermato le accuse contro l’uomo, presente in aula e difeso dagli avvocati Roberto Di Loreto e Luciano Di Felice. Il processo per la delicatezza del caso si è svolto a porte chiuse e dopo l’audizione dei testimoni è stato rinviato al 21 ottobre. Secondo la pm, Lucia Anna Campo, i fatti risalgono al periodo che va dal 2007 all’aprile 2010. Nell’incidente probatorio, in audizione protetta, una figlia e la cuginetta, attualmente adolescenti hanno confermato le accuse, assicura uno degli avvocati di parte civile, Antonella Capretta, «con precisione e sentite autonomamente, hanno detto praticamente le stesse cose». La figlia più piccola, che attualmente ha 9 anni, non ha parlato e tuttora non parla. Ma agli atti è stato acquisito un disegno eloquente fatto dalla piccola quando aveva 5 anni. Secondo gli inquirenti l’uomo avrebbe tentato di baciare la nipote, e di toccare le figlie nelle parti intime e facendosi masturbare da quella più grande. A scoprire tutto sarebbe stata la madre che aveva notato un comportamento strano nelle figlie. Ed è stato il figlio grande a riferire che le sorelle gli avrebbero raccontato le attenzioni che il papà riservava per loro. Ma l’uomo ha sempre negato tutto. Secondo la difesa le bimbe sarebbero manipolate dalla madre. I genitori si separano consensualmente nel 2010. Poi la separazione diventa giudiziale perché non si mettono d’accordo su alcune condizioni. Nel 2012 quando la denuncia per violenza sessuale era già partita la donna non fa alcun cenno dei gravi episodi al giudice della separazione.