Teramo. Ha atteso due ore in fila nel pronto soccorso dell’ospedale di Teramo in attesa delle cure per un codice verde. Potrebbe sembrare l’attacco di un articolo per raccontare l’ennesimo episodio di malasanità. Invece stavolta si tratta di una buona notizia di conquista di un elevato grado di civiltà della nostra regione. Siamo al pronto soccorso dell’ospedale di Teramo dove il Governatore della regione Abruzzo Gianni Chiodi è arrivato con sua figlia, vittima di un incidente di lieve entità avvenuto a scuola dove a causa di una caduta accusava forti dolori al ginocchio. Hanno atteso il loro turno, un paio di ore, senza chiedere e senza ricevere alcun trattamento di precedenza, di favore, di cortesia, di amicizia o di riverenza anche se il personale aveva ben chiaro che le cure erano per la figlia del presidente Chiodi, commissario ad acta per la sanità. Un comportamento normale da parte di chi chiede una prestazione sanitaria e da parte di chi deve accogliere e curare i pazienti che ogni giorno giungono negli ospedali. Un comportamento normale che diventa eccezionale in un Paese dove purtroppo la cultura dell’escamotage e del “lei non sa chi sono io” ancora è ben radicata e dove purtroppo ci stupisce del contrario. (g.r.)
Foto Emmeelle