Ofena. Sarebbe stato ferito alla testa con una pistola a proiettile captivo, di quelle utilizzate per la macellazione. Il 28enne di Ofena, trovato in gravi condizioni e trasferito all’ospedale dell’Aquila, sarebbe riuscito a parlare, fornendo alcune vaghe indicazioni ai carabinieri che stanno indagando sul caso.
Avrebbe parlato di un ferimento per mano di un’altra persona su cui sono in corso accertamenti degli investigatori. Il giovane si trova nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Non sarebbe ancora fuori pericolo ma le sue condizioni sembrano migliorare.
L’indagine è affidata ai militari della compagnia di Sulmona ed è coordinata dalla procura dell’Aquila. Per ora non si esclude alcuna ipotesi, neanche quella di un gesto autolesionistico. Il punto è che l’arma presumibilmente utilizzata per il ferimento non sarebbe stata ancora trovata. Quindi l’ipotesi che possa essere stato aggredito e colpito da un’altra persona è quella più probabile. Le pistole a proiettile captivo sono provviste di una punta di ferro di pochi centimetri che penetrando nel cranio provocando un rapido stordimento, ma senza uccidere quando si tratta di animali come buoi o maiali. Può essere invece letale per gli esseri umani. Tutte ipotesi ancora in corso di accertamento.
Giallo a Ofena, 28enne trovato nella notte con una ferita alla testa: indagini in corso