Chieti. Una lunga ispezione dei luoghi da parte dei Carabinieri del Ris di Roma si è svolta dalla tarda mattinata di ieri, ed è andata avanti per diverse ore, fino al pomeriggio inoltrato, nell’abitazione in cui lo scorso 10 novembre a Chieti è stato rinvenuto cadavere, con una ferita alla testa nella regione occipitale, Francesco Ciammaichella, 40 anni, che viveva da solo in un monolocale delle cosiddette case parcheggio del Comune.
Ed ha riguardato anche le abitazioni delle due persone indagate a piede libero per omicidio, e che conoscevano la vittima, ovvero il vicino di casa che ha trovato il cadavere e ha dato l’allarme, e una donna che abita nello stesso stabile, entrambi sentiti come testimoni nell’immediatezza dei fatti. L’ispezione, svoltasi alla presenza degli avvocati degli indagati, Marco Femminella per il vicino di casa, ed Emanuele Calista per la donna, è stata disposta dal sostituto procuratore della Repubblica, Giuseppe a Falasca, giunto sul posto nel momento in cui i a Ris dovevano ispezionare l’abitazione della vittima.
Un lavoro, quello dei Ris, finalizzato alla ricerca e di eventuali tracce di sangue ma anche di impronte che potrebbero dare una svolta significativa alle indagini. Lasciando lo stabile il magistrato ha definito la scena del crimine piuttosto particolare, che lascia molti interrogativi aperti. Di qui l’intervento del Ris che dovrà esaminare anche la mazza da mini golf, alla ricerca di impronte e altre tracce che vi si potrebbero trovare, sequestrata durante il sopralluogo seguito al omicidio. Ieri mattina, nella chiesa del SS Crocifisso a Chieti Scalo, sono stati celebrati i funerali di Ciammaichella.