L’Aquila. “Una futura aggregazione degli enti con la creazione di una società consortile per la gestione del servizio idrico abruzzese, per rispondere al problema della tutela delle risorse idriche, ma anche a una gestione più efficiente”.
E’ l’ipotesi di società unica pubblica sull’acqua formulata dal consigliere regionale di opposizione Americo Di Benedetto, capogruppo della civica “Legnini Presidente”, intervenendo alla riunione della Commissione d’Inchiesta sull’Emergenza Idrica, convocata “per chiarire alcuni aspetti emersi dalla Relazione dell’Ente Regionale per il Servizio Idrico d’Abruzzo (Ersi) che presentava un’analisi comparata dei bilanci delle sei società abruzzesi”.
Di Benedetto, già presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di L’Aquila e Sulmona, è esperto della materia essendo stato, dal 2006 al 2017, presidente e amministratore delegato “Gran Sasso Acqua”, società pubblica del servizio idrico in 36 comuni dell’Aquilano e avendo gestito, come stazione appaltante, alcune importanti commesse come quella dei Sottoservizi nell’ambito della ricostruzione post sisma dell’Aquila. L’ex presidente della Gsa prevede tre possibilità “per aggregare la gestione delle risorse idriche, le prime due da scongiurare e la terza da provare a percorrere”: una possibile fusione per unione che rischierebbe di portare al collasso tutti i gestori anche quelli più performanti; la creazione di una new company, che indurrebbe a licenziamenti da razionalizzazione, la bad companies in liquidazione e a rischio fallimento e come terza ipotesi, “quella più accreditata – chiarisce Di Benedetto – sarebbe creare una società consortile per la gestione dei servizi associabili, come nel caso di Viveracqua della Regione Veneto”.
A seguito dell’audizione di Mario Marzovilla, commercialista Revisore dei conti, Di Benedetto ha difeso la bontà dei dati finanziari ed economici della Gsa Spa. Secondo Di Benedetto, le criticità riguardano alcune note non
particolarmente chiare riportate nella relazione del revisore: “La società non è in perdita, ma in utile dal
momento che, a seguito di una pianificazione fiscale, è stato possibile risparmiare imposte attraverso
un’operazione che ha permesso di sterilizzare gli ammortamenti, in funzione dell’adeguamento patrimoniale
fatto sulle infrastrutture Ex Casmez, in occasione della trasformazione da Consorzio in Spa”.