L’Aquila. “Ho sentito che il presidente ci ha apostrofati come “disagiati”. Noi abbiamo espresso un voto in favore di una procedura posta a garanzia dei rappresentanti delle istituzioni. Il disagio, a mio avviso, è stato quello di dover esprimere un voto di cui tutti avrebbero fatto volentieri a meno”. Così l’ex assessore regionale, Andrea Gerosolimo, consigliere regionale di Abruzzo Civico, tra i tre esponenti della maggioranza di centrosinistra (gli altri sono i consigliere regionali di Abruzzo Civico Mario Olivieri e Donato Di Matteo, anch’egli ex assessore, ex Pd ora Regione Facile), a votare a favore della incompatibilità del presidente della Regione e senatore, Luciano D’Alfonso, risponde allo stesso governatore. “Coerentemente con quanto detto negli ultimi mesi, noi tre consiglieri di Abruzzo Insieme abbiamo anche voluto con questo voto lanciare un chiaro e forte segnale alla maggioranza per far sì che si torni alla politica della collegialità e della umiltà – continua Gerosolimo -. Voglio intanto precisare che il voto odierno non era riferito alla decadenza del Presidente bensì al semplice avvio della procedura di contestazione della incompatibilità. Abbiamo ritenuto, pertanto, giusto esprimere un voto favorevole all’avvio della procedura poiché lo abbiamo ritenuto rispettoso delle regole stabilite dalle leggi a dai regolamenti – conclude il consigliere che dopo il flop del centrosinistra alle politiche del 4 marzo scorso si era dimesso dall’incarico.
Anche questo consiglio regionale, d’altronde come ampiamente anticipato, si chiude rinviando la stragrande maggioranza dei punti all’ordine del giorno per colpa di una maggioranza ormai liquefatta”. Così i consiglieri regionali di Forza Italia Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri, capogruppo, sui lavori odierni del Consiglio regionale. “Solo per senso di responsabilità da parte dell’opposizione si è approvato la legge inerente il finanziamento delle borse di studio per gli studenti universitari. Solo grazie alla nostra presenza in aula si è potuto garantire il numero legale per approvare questo importante provvedimento che riguarda gli universitari che frequentano i nostri atenei che possono da oggi accedere ad aiuti e finanziamenti. Inoltre – sottolineano Febbo e Sospiri – abbiamo chiesto di votare invece immediatamente la proposta legislativa numero 280 inerente le modifiche alle norme per l’elezione del Consiglio regionale e nello specifico l’adeguamento della legge alla parità di genere. Proposta respinta per un solo voto (11 voti favorevoli su 10) decidendo di portare il progetto di legge ad un prossimo consiglio regionale. Un rinvio ingiustificato e immotivato – concludono.