L’Aquila. Gianpaolo Evangelista, alias GE World, possiede il talento del disegno: viene da cinque anni di Istituto d’Arte e da una breve esperienza all’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila. Ma soprattutto, è uno dei più promettenti rapper dell’aquilano. Una passione per la scrittura ed il jazz ereditata da suo padre e anni e anni di silenzioso praticantato sulle tracce del migliore rap americano, due anni fa ha deciso di uscire allo scoperto: è così che dalla collaborazione con Riccardo Petracca, in arte Dr Peter, è uscito il suo primo album, “GE World”. “Io ho sempre scritto in maniera molto introspettiva, ermetica; qui ho voluto fare un album che arrivasse alle orecchie del pubblico in maniera semplice e diretta, senza bisogno di interpretazioni, dando in un certo senso un limite a come scrivo di solito”, mi spiega Gianpaolo. “GE World” non può essere definito un concept album, data la svariata quantità di temi trattati: le sue quindici tracce affrontano problemi sociali forti (“Malasanità?!”), distruggono stereotipi e cliché (“Luoghi Comuni”), descrivono con satira tagliente l’opulenza della società contemporanea e la sfarzosità “barocca” del clero (“Dorato Declino”), fino a ritagliare uno spazio più intimista in titoli come “Fino a te” e “Poeti”. Gli chiedo di parlarmi proprio di “Poeti”, una citazione continua dei versi della poetessa Alda Merini: “La domanda che mi veniva fatta spesso era: “chi sono Alda e Giovanni che sono citati nell’introduzione della canzone?”. Io rispondevo: “Alda e Giovanni sono i poeti più importanti della mia vita”. Giovanni è mio padre: io mi sono appassionato di poesia grazie a mio padre, che ha sempre scritto poesie anche lui”. “Horror Show”, “Buonanotte” e “Parlando d’arte” sono i suoi nuovi singoli pubblicati in questi giorni su Youtube, stavolta con la partecipazione di DJ Haine (Carlo Giampaolini) e Lorzy (Stefano Lorenzetti), cantante della band “Il piacere di Escluderti”. “Per strada mi dicono: dovresti scrivere cose un po’ più simpatiche, un po’ più allegre. Scriverei cose che non penso”, mi dice, con l’incisività tipica del genere musicale che rappresenta. Gianpaolo Evangelista si ispira a Caparezza e all’americano “Ol’ Dirty Bastard”, di cui ama la “follia genuina”. Nella sua vita c’è un episodio, apparentemente banale, che segnerà per lui un cambiamento definitivo: “Da piccolo avevo serie
difficoltà a relazionarmi e avevo veramente pochi amici. Una volta ero con mio padre in un negozio di elettrodomestici: c’era un’esposizione di televisori che passavano tutti lo stesso programma; c’era un’artista, non ricordo chi fosse, che rappava una canzone. Sono rimasto fermo davanti quei televisori ad ascoltare tutta la canzone. Quando fu ora di andare via, papà mi disse: – Che stai a fa’ ancora qua? -. Io mi girai verso di lui e gli dissi: – Voglio fare quello da grande -”. La sfida per un rapper è rimanere sé stessi, nel proprio stile e nella propria musica, a prescindere dal pubblico con cui si ha a che fare: per GE World il problema non è se si tratti di musica commerciale o underground. Adesso sta pensando già ad un nuovo disco con DJ Haine: sarà un concept album e la figura della donna ne sarà il filo conduttore. Stavolta senza limitazioni. @DiegoRenzi