Penne. Nella giornata odierna i Carabinieri del Comando Stazione di Penne, con la collaborazione di personale del locale NOR hanno dato esecuzione ad un un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale della custodia in carcere nei confronti di un uomo di nazionalità bulgara di 33 anni residente in provincia di Pescara, raggiunto da gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di furto aggravato commesso in danno dell’attività commerciale di Largo San Francesco.
Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Pescara, all’esito di un’articolata attività d’indagine condotta dai militari della Stazione del capoluogo vestino, sotto la direzione ed il coordinamento del Sostituto Procuratore della Repubblica di Pescara, dott.sa Fabiana Rapino.
I fatti: la notte del 09 luglio 2023 il bar “PON CAFE’”, sito in Largo San Francesco di Penne, subiva un ingente furto; venivano infatti asportati circa 8000 euro in contanti e circa 1000 “Gratta e vinci” dall’interno dell’esercizio pubblico. Il primo intervento e le immediate indagini promosse dal locale Comando Stazione consegnavano un quadro molto particolare: i militari, infatti, non rilevavano effrazioni o segni di scasso sugli ingressi del bar.
Dalla visione delle varie telecamere dislocate nel centro abitato di Penne si notava la presenza di un giovane che, tentando di camuffare le sue sembianze con un cappellino, si introduceva velocemente all’interno del bar ed in brevissimo tempo riusciva, senza neanche mettere a soqquadro il locale, ad asportare l’importante somma di denaro ed i “gratta e vinci”: come se conoscesse bene i cassetti e le abitudini del titolare. Nel proseguo delle indagini, si riuscivano ad estrapolare i video dei vari esercizi, dislocati a Roma ed a Pescara, presso i quali il ladro era andato ad incassare quasi 200 tagliandi vincenti, lasciando così indizi ineludibili sulla sua colpevolezza: gli incassi, ovviamente avvenivano a volto scoperto restituendo agli investigatori la certezza sull’identità dell’autore del furto.
Certezza che veniva corroborata dal riconoscimento, grazie ai fotogrammi estrapolati, da parte dei proprietari del bar che, nella circostanza, facevano un’amara scoperta: era stato un ragazzo che fino all’anno scorso lavorava all’interno del bar a consumare il furto, grazie alla copia delle chiavi che gli avevano consegnato, riponendo in lui la massima fiducia. L’analisi delle celle telefoniche agganciate dal telefono dell’arrestato, confermavano “in toto” il quadro accusatorio, inchiodando l’uomo nei luoghi del furto e dei successivi incassi fraudolenti.
Al termine delle investigazioni i Carabinieri hanno rimesso il fascicolo al Pubblico Ministero che, sulla scorta delle plurime e concordanti risultanze emerse, formulava a carico dell’uomo il grave capo d’imputazione, con la contestuale richiesta di emissione di un provvedimento cautelare volto a scongiurare il pericolo di reiterazione delle condotte illecite, pienamente condivisa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Pescara. La colpevolezza, comunque, dovrà sempre essere dimostrata in dibattimento, nel contraddittorio tra le parti.
Per il giovane l’unica misura in concreto da applicare, vista la gravità della sua posizione ed i molteplici precedenti specifici, è stata quella della custodia cautelare in carcere: terminate le operazioni di rito è stato tradotto presso la casa circondariale di Pescara in attesa dell’interrogatorio di garanzia.