Il vice capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha confermato la scossa di “magnitudo di 4.0 alle ore 4.50 di questa notte” e ha precisato che “dalla mezzanotte di oggi sono state registrate 92 scosse, mentre “sono state 1.332 le scosse dall’inizio dell’evento sismico”. Salgono a 290 le vittime accertate del terremoto. “Non ho un dato relativo all’hotel Roma, noi abbiamo il dato ufficiale della prefettura di Roma” ha detto il vice capo dipartimento della protezione civile Angelo Borrelli in un punto con la stampa rispondendo ad una domanda sul ritrovamento questa notte di tre cadaveri sotto le macerie dell’albergo ad Amatrice. “Ad oggi sono 230 le vittime ad Amatrice, 11 ad Accumuli e 49 ad Arquata”. Resta fermo a ieri il numero delle persone tratte in salvo ancora in vita dalle macerie del terremoto del 24 agosto: sono 238 persone, di cui 215 salvati dai Vigili del Fuoco e 23 dal Soccorso Alpino. Tra le vittime anche alcuni cittadini stranieri, Stéphane Dion, canadese; c’e’ anche la storia di due famiglie inglesi innamorate dell’Italia fra le tragedie che a decine punteggiano di croci il passaggio del terremoto che ha squassato il Lazio e le Marche. L’una ha perso un figlio, un ragazzo di 14 anni, Marcos Burnett, di Londra, marito e moglie travolti dalle macerie in un ultimo abbraccio. Il numero di feriti ospedalizzati resta fermo a 388. Oggi ad Ascoli i funerali delle vittime marchigiane. Torneranno ad Aquata del Tronto, nei cimiteri delle frazioni di Pescara e Capodacqua, le salme delle vittime marchigiane del terremoto, al termine dei funerali. Lo ha detto all’Ansa il sindaco Aleandro Petrucci. I familiari raggiungeranno Ascoli dalle tendopoli a bordo di tre autobus. “Vogliono i loro cari nei nostri cimiteri per averli vicini e perchè vogliono che qui rinascano le loro case” ha aggiunto il sindaco. Intanto ad Amatrice il dolore si trasforma in pianto, lunghe le file iniziali per il dolente riconoscimento, via via sempre più brevi. E, a differenza dell’Aquila, sette anni fa, non ci saranno bare in fila per i funerali solenni. La cerimonia funebre senza salme è stata fissata per martedì 30 agosto alle 18,00, ha annunciato il vescovo di Rieti, Domenico Pompili. Presente il premier Matteo Renzi. Allo stato non è possibile “ipotizzare un momento in cui avremo tutte le salme a disposizione poiché alcune sono già state portate via dai familiari”, ha spiegato il vescovo. E ad Amatrice non ci sono più chiese. Tanto che il sindaco della cittadina laziale, Sergio Pirozzi, ha ipotizzato un rito all’aperto. Due i gruppi di file, uno per chi ritira le salme, che evidentemente già sono state riconosciute e che hanno avuto dal magistrato l’ok per il ritiro, e un’altra per chi deve ancora riconoscere i propri cari. Gli psicologi hanno chiesto espressamente a stampa, tv e fotografi di allontanarsi dalla zona dove i parenti delle vittime attendono di essere chiamati per il riconoscimento dopo qualche tensione registrata tra qualche fotografo e cronista e i familiari. Secondo gli psicologi, davanti alle tende che sotto al sole che contengono i cadaveri, la comunità di Amatrice si ritrova e recupera l’identità nell’elaborazione del lutto. “E’ una situazione completamente diversa rispetto a quella che accadde all’Aquila racconta una psicologa aquilana che oggi risiede a Pescara lì il più alto numero di abitanti, la dislocazione dei campi sparsi sul territorio, ha in qualche modo impedito la costruzione di un lutto comune. Qui ad Amatrice la gente si sta riconoscendo in questa pietosa funzione”.