L’Aquila. In Abruzzo c’è il rischio di perdere 1 miliardo e 257 milioni di euro, risorse strategiche dai Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2021-2027. Sia il gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale sia ALI Abruzzo (Associazione Autonomie Locali Italiane) denunciano una presunta inerzia amministrativa che impedirebbe ai Comuni e agli altri soggetti attuatori di avviare i progetti finanziati.
“La Regione Abruzzo rischia di perdere risorse fondamentali del FSC 2021-2027 perché, nonostante gli annunci, non ha creato gli strumenti minimi per garantire la liquidità necessaria all’avvio dei progetti”, affermano i consiglieri del PD. Una preoccupazione condivisa da ALI Abruzzo, che nella lettera firmata dal presidente Angelo Radica, sottolinea come “l’Accordo per lo sviluppo e la coesione a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2021-2027 rappresenta un importante strumento per lo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale della nostra regione. L’ammontare di risorse a disposizione per il settennato equivale a 1 miliardo e 257 milioni di euro, per la realizzazione di interventi strategici per il territorio. Diversi di questi interventi prevedono il coinvolgimento dei Comuni, in qualità di enti attuatori”.
Entrambe le entità evidenziano che “dalle interlocuzioni con i Sindaci emerge una problematica molto rilevante che riguarda la richiesta di garanzie e di anticipazione somme ai Comuni per la realizzazione degli interventi a valere sui fondi FSC”. Tale onere, si legge nella lettera di ALI, “rischia di mettere fortemente sotto pressione i bilanci già molto precari degli enti, se non di pregiudicare sul nascere la capacità di realizzare i progetti finanziati, per mancanza della capacità finanziaria necessaria”. Il PD aggiunge che “senza liquidità, si rischia di mettere in crisi bilanci già precari, o, peggio, di dover rinunciare agli interventi, come rischia di capitare soprattutto nei Comuni più piccoli o in quelli in difficoltà”.
Il capogruppo PD Silvio Paolucci, con i consiglieri Antonio Blasioli, Dino Pepe, Antonio Di Marco, Sandro Mariani e Pierpaolo Pietrucci, incalza: “Solo lo 0,49% delle risorse è stato speso al 28 febbraio 2025. È un dato drammatico, che certifica la totale immobilità amministrativa e l’assenza di programmazione concreta”. Il gruppo ricorda di aver proposto otto mesi fa “un fondo di rotazione da 100 milioni di euro l’anno” per aiutare i Comuni a coprire le spese iniziali e rispettare i cronoprogrammi, ma l’emendamento fu bocciato. Il sottosegretario D’Amario, secondo il PD, avrebbe definito il fondo “superfluo”, prospettando una nuova procedura di anticipazione di cassa non ancora operativa. Il gruppo lamenta inoltre che “l’appello accorato dei Sindaci alla Regione, ancora una volta ignorato”.
Da parte sua, ALI Abruzzo chiede “che vengano effettuati i necessari approfondimenti, anche valutando l’adozione di modelli virtuosi, che sono già in via di attuazione in altre regioni in cui è stato predisposto un fondo di garanzia regionale per alleviare il carico sui Comuni, oppure l’istituzione di un fondo rotativo per consentire di dispiegare la piena capacità di spesa degli stessi”. L’associazione si dichiara pienamente disponibile “alle interlocuzioni che la Giunta o il Consiglio regionale vorrà avviare per individuare una soluzione nell’interesse della nostra Regione e dei suoi cittadini, beneficiari ultimi delle politiche di sviluppo”.
Il PD ha infine ribadito che “i cantieri non partono, i soggetti attuatori sono bloccati, e le risorse rischiano il disimpegno alla scadenza del 31 dicembre”, sottolineando che “il Governo regionale non può continuare con le promesse: servono atti immediati, risorse reali, strumenti operativi, o l’Abruzzo perderà una delle poche leve concrete di sviluppo disponibili. Ogni giorno perso pesa su Comuni, imprese e cittadini. È per questo che serve una svolta”.