Pescara. “Non bisogna avere paura di investire, bisogna puntare all’innovazione tecnologica, al marketing e a tutto ciò che rappresenta il nuovo, senza tralasciare le radici e la loro importanza”. Lo ha detto Guido Di Primio, presidente di Assoflora e consigliere di Coldiretti Chieti, nella tavola rotonda “Floricultura d’Abruzzo tra tradizione e futuro”, un momento di confronto tra istituzioni, esperti e operatori del comparto florovivaistico regionale, moderato dal direttore di Coldiretti Teramo, Daniele Di Venanzio, che si è svolto questa mattina a Pescara, in piazza Salotto, nel palatenda del Villaggio Coldiretti.
Oltre a Di Primio, che ha evidenziato come “la floricoltura regionale, pur tra difficoltà strutturali e costi crescenti, stia dimostrando una straordinaria capacità di innovazione e resilienza, puntando su qualità, sostenibilità e formazione”, sono intervenuti Cecilia Di Primio, agronomo, che ha ribadito l’importanza di “conciliare la tradizione con la ricerca e la sperimentazione, investendo in nuove varietà, tecniche di coltivazione a basso impatto e processi di economia circolare”.
L’esperienza diretta delle imprese è stata rappresentata da Francesco Egizi, florovivaista, che ha riportato la sua esperienza aziendale evidenziando come “la collaborazione tra aziende, enti di ricerca e istituzioni sia la chiave per valorizzare le produzioni locali e migliorare la competitività del comparto”.
In collegamento video è intervenuta anche Nada Forbici, coordinatrice della consulta nazionale Coldiretti per il florovivaismo, che ha posto l’accento “sull’importanza di politiche che riconoscano il ruolo multifunzionale del florovivaismo, non solo come attività economica ma anche come presidio ambientale e sociale”.
A chiudere i lavori è stato Emanuele Imprudente, assessore regionale all’Agricoltura, che ha ribadito l’impegno della Regione Abruzzo nel sostenere il comparto: “La floricoltura è un’eccellenza che racconta la bellezza e l’ingegno della nostra terra. È necessario promuovere la formazione e la specializzazione di settore, valorizzando al contempo la sostenibilità ambientale”.
La tavola rotonda ha confermato il valore di un dialogo costante fra istituzioni, tecnici e imprese per costruire il futuro del florovivaismo abruzzese, un settore che coniuga saperi antichi e nuove tecnologie, tradizione e innovazione, e che – questa la sfida emersa – dovrà essere strategicamente orientato verso la creazione di un distretto florovivaistico regionale, capace di generare massa critica, competitività e nuove opportunità di mercato.



