Teramo. Il Fiume Vezzola, presenta nelle ultime ore un forte ridimensionamento del flusso d’acqua, con il tratto a valle pressoché privo di corrente e l’alveo quasi completamente asciutto. Le immagini raccolte questa mattina sul posto, confrontando la parte a monte ancora in funzione con la zona a valle quasi senza acqua, mostrano chiaramente la situazione critica.
I volontari del Forum H2O, che hanno effettuato un sopralluogo, hanno segnalato l’episodio all’Autorità di Bacino Distrettuale e alla Regione Abruzzo, chiedendo un intervento per verificare il rispetto del deflusso minimo vitale e il ripristino di condizioni idriche adeguate lungo tutto il corso del fiume, riferendosi ad una captazione idrica gestita da ENEL.
Le parole di Augusto De Sanctis, Forum H2O
“I fiumi non possono essere trattati come vacche da mungere senza alcun limite,” denuncia Augusto De Sanctis, rappresentante del Forum H2O. “Esistono norme quasi centenarie che impongono di garantire un deflusso minimo idoneo a mantenere la continuità ecologica. Purtroppo, in Abruzzo si sconta ancora oggi l’eredità negativa del Piano di Tutela delle Acque approvato nel 2010, che ha confermato concessioni datate e rilasci idrici insufficienti rispetto alle reali portate dei nostri corsi d’acqua.”
De Sanctis ricorda come già nel 2017 il Ministero dell’Ambiente avesse criticato la Regione Abruzzo per aver calcolato un deflusso minimo vitale con volumi d’acqua irrisori, pari al 10-15% della portata, ritenuto del tutto inadeguato e non ecologico. “Invece di correggere la rotta, sono state lanciate pseudo-sperimentazioni che hanno di fatto lasciato mano libera ai concessionari, i quali hanno continuato a sfruttare un bene comune a scapito dell’ambiente,” prosegue.
Una situazione da anni senza controlli adeguati
Il Forum H2O denuncia inoltre la totale assenza di controlli efficaci e il mancato rispetto della Direttiva Europea “Acque”, in vigore da oltre 25 anni, che dovrebbe garantire la tutela e la qualità dei corsi d’acqua. “Quello che abbiamo visto sul Vezzola questa mattina è un segnale gravissimo, che va ben oltre la normale situazione di sfruttamento. Il fiume è stato prosciugato e questo non può più essere tollerato,” conclude De Sanctis.
L’associazione attende ora risposte concrete dagli enti preposti per tutelare finalmente il Vezzola e garantire un uso responsabile e sostenibile delle sue acque.