Pescara. “La strada è tracciata, non resta che la volontà di percorrerla per approvare anche in Abruzzo la norma sul fine vita presentata dall’Associazione Luca Coscioni” il commento arriva dalla Consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Erika Alessandrini, all’indomani dell’approvazione del testo sul fine vita nella Regione Toscana. “Grazie a una nostra sollecitazione – continuano – la Quinta Commissione ha calendarizzato, per martedì 18 febbraio, la discussione sulla proposta di legge. Riprende così anche in Abruzzo l’iter normativo che fu sospeso a giugno 2024, per garantire una più ampia discussione sul tema, rallentata poi dalle audizioni per i disavanzi ASL, resi noti a inizio legislatura, e all’approvazione dell’ultima Legge di Bilancio”.
“Oggi però non ci sono più giustificazioni per frenare il percorso di approvazione in Abruzzo che, ricordiamolo, è stata la seconda regione in Italia, dopo il Veneto, a depositare in Consiglio Regionale le firme di ottomilacentodiciannove cittadini e cittadine in favore della proposta di legge regionale elaborata dall’Associazione Luca Coscioni. Il Collegio di garanzia regionale ne ha già sancito l’ammissibilità, rispetto alla Costituzione e allo Statuto – incalza la Consigliera del Movimento Cinque Stelle – ora dobbiamo approvare il testo che rappresenta un esempio importantissimo per l’autodeterminazione delle persone e la libera scelta di chi soffre, nonché una grande opportunità per il territorio abruzzese, e non solo, di colmare il vuoto normativo in materia di suicidio assistito”.
“A livello sanitario, infatti, non esiste un protocollo chiaro per la gestione delle richieste di fine vita e, anche i pazienti che potrebbero rientrare nei criteri stabiliti dalla Corte Costituzionale, devono spesso affrontare lunghe attese o andare fuori regione. Non parliamo, quindi, di una scelta meramente politica o personalistica, ma di un vuoto normativo che coinvolge molti cittadini a cui il legislatore ha il dovere di dare risposte. Auspichiamo che le audizioni che si terranno nei prossimi giorni aiutino il Consiglio regionale a comprendere il valore di questa legge che ridà dignità di libertà di scelta ai malati terminali e rappresenta un diritto da garantire”, conclude Alessandrini.
Pescara. “La strada è tracciata, non resta che la volontà di percorrerla per approvare anche in Abruzzo la norma sul fine vita presentata dall’Associazione Luca Coscioni” il commento arriva dalla Consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Erika Alessandrini, all’indomani dell’approvazione del testo sul fine vita nella Regione Toscana. “Grazie a una nostra sollecitazione – continuano – la Quinta Commissione ha calendarizzato, per martedì 18 febbraio, la discussione sulla proposta di legge. Riprende così anche in Abruzzo l’iter normativo che fu sospeso a giugno 2024, per garantire una più ampia discussione sul tema, rallentata poi dalle audizioni per i disavanzi ASL, resi noti a inizio legislatura, e all’approvazione dell’ultima Legge di Bilancio”.
“Oggi però non ci sono più giustificazioni per frenare il percorso di approvazione in Abruzzo che, ricordiamolo, è stata la seconda regione in Italia, dopo il Veneto, a depositare in Consiglio Regionale le firme di ottomilacentodiciannove cittadini e cittadine in favore della proposta di legge regionale elaborata dall’Associazione Luca Coscioni. Il Collegio di garanzia regionale ne ha già sancito l’ammissibilità, rispetto alla Costituzione e allo Statuto – incalza la Consigliera del Movimento Cinque Stelle – ora dobbiamo approvare il testo che rappresenta un esempio importantissimo per l’autodeterminazione delle persone e la libera scelta di chi soffre, nonché una grande opportunità per il territorio abruzzese, e non solo, di colmare il vuoto normativo in materia di suicidio assistito”.
“A livello sanitario, infatti, non esiste un protocollo chiaro per la gestione delle richieste di fine vita e, anche i pazienti che potrebbero rientrare nei criteri stabiliti dalla Corte Costituzionale, devono spesso affrontare lunghe attese o andare fuori regione. Non parliamo, quindi, di una scelta meramente politica o personalistica, ma di un vuoto normativo che coinvolge molti cittadini a cui il legislatore ha il dovere di dare risposte. Auspichiamo che le audizioni che si terranno nei prossimi giorni aiutino il Consiglio regionale a comprendere il valore di questa legge che ridà dignità di libertà di scelta ai malati terminali e rappresenta un diritto da garantire”, conclude Alessandrini.