Roma. Gabriele Gravina, candidato unico alla presidenza della Figc, è stato eletto alla prima votazione dall’assemblea della Federcalcio riunita a Roma, col 97,20% dei voti. Il chiarimento sulla composizione del nuovo Consiglio federale “sarà la prima priorità del mio mandato, perché credo sia un gravissimo errore strategico partire senza un consiglio al completo.
Spero che nell’arco di qualche ora, sarà il primo punto che risolveremo in tempi rapidissimi in modo che già dalla settimana prossima ci sia la possibilità di convocare il primo consiglio federale”. Così il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, nella conferenza stampa seguita alla sua elezione con il 97,20% dei voti.
Tra le posizioni controverse riguardo l’ineleggibilità in base alla legge 8, quella di Claudio Lotito, ma anche di Damiano Tommasi, Umberto Calcagno e Marcello Nicchi: “Mi appellerò alle norme previste – precisa Gravina – l’argomento è molto dibattuto e non voglio commentare le origini di questo provvedimento.
Oggi la mia carta costituzionale è lo statuto”. “C’è stata una richiesta ufficiale da parte di Lotito – ha concluso Gravina – e mi sembra che abbia avuto ragione e io devo rispettare lo statuto. Lo stesso verrà fatto da Nicchi, Tommasi e Calcagno, tutti vogliono restare consiglieri federali. Il presidente federale deve dare concreta attuazione ai dettami delle norme”.
“Il 97,20% vuol dire che il calcio italiano ha maturato l’idea che deve cambiare”. Lo dice il nuovo presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, alla conferenza stampa seguita alla sua nomina. Al tavolo, assieme al neo numero uno di via Allegri, tutti i rappresentanti (ad eccezione dell’Aic) delle componenti federali: “Questo sta a dimostrare che la partita la dobbiamo giocare tutti insieme”, ha aggiunto Gravina.