Pescara. “La quinta edizione del Festival Dannunziano ‘Vivi, Odi, Balla’ è stata sicuramente in linea con le precedenti edizioni, con punte superiori in termini di presenze di pubblico.
Un Festival lungo ed entusiasmante che ha saputo coinvolgere il pubblico non solo nei grandi eventi di massa, ma anche in quei frammenti culturali che potevano sembrare più di nicchia. Spero che nel 2024, all’esito del ritorno alle urne, chiunque governerà il capoluogo adriatico e l’Abruzzo sia pienamente consapevole che il Festival dannunziano non appartiene a una parte politica, ma a tutta la regione”.
Lo ha detto il presidente del Consiglio della Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri, nel corso della conferenza stampa convocata per tracciare un bilancio della quinta edizione del Festival dannunziano.
Il festival, conclusosi lo scorso 10 settembre, avrà un’appendice mercoledì prossimo, 20 settembre, con il recupero del concerto finale di Nek e Renga al Teatro d’Annunzio alle 21.30, rinviato causa influenza di Nek. Presenti all’incontro odierno il sindaco Carlo Masci, gli assessori comunali Patrizia Martelli per lo sport, Maria Rita Carota per la cultura, Alfredo Cremonese per il turismo, e i consiglieri comunali Fabrizio Rapposelli, Alessio Di Pasquale, Manuela Peschi, Zaira Zamparelli, Antonio Martorella patron della Delfino Curi che ha organizzato con Claudio Croce lo Scudetto Cup, e alcuni rappresentanti del Circolo Velico La Scuffia e del Circolo Nautico Pescara organizzatori della Regata dannunziana.
“Penso alla Notte dei Musei, con 5mila cittadini che hanno visitato le nostre strutture – ha detto Sospiri facendo il punto sulle presenze di pubblico – Penso agli 11mila spettatori che hanno seguito in streaming ogni singola partita dello Scudetto Cup, penso ai 12mila che hanno ballato sulla spiaggia con i Boomdabash, e ai 500-700mila follower di ciascun artista che ha preso parte all’evento e che oggi sa che Gabriele d’Annunzio è patrimonio della città di Pescara”.
“Dopo cinque anni – dice il sindaco Carlo Masci – credo sia giusto fare un rendiconto complessivo: cinque anni fa Pescara e d’Annunzio avevano un rapporto non semplice, di fatto la citta dannunziana era stata cancellata, in cinque anni d’Annunzio non solo ha riacquistato il suo ruolo e il posto che gli competevano grazie alle tante iniziative organizzate, ma è rinato il senso di appartenenza. Lo abbiamo visto nella massa di persone che ha partecipato a ogni iniziativa. Di fatto d’Annunzio è tornato a essere il nostro brand riconosciuto nel mondo”.