Chieti. In occasione del 202esimo anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri, nata nel lontano 13 luglio 1814, si è svolta lunedì 6 giugno presso la Caserma Rebeggiani di Viale Benedetto Croce una cerimonia regionale che ha raccolto tutti i Carabinieri d’Abruzzo. Alla presenza di cariche istituzionali locali e regionali è stato schierato un Reparto di formazione composto dai militari dei Comandi Provinciali di Chieti e Pescara, della Legione Carabinieri Abruzzo e del Centro Nazionale Amministrativo dell’Arma dei Carabinieri. Sono 162 le stazioni dei Carabinieri in Abruzzo che operano per l’ordine e la sicurezza pubblica denunciando tentativi di inquinamento criminale del tessuto territoriale e socio-economico. Ad aprire i festeggiamenti la lettura del messaggio augurale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha esaltato l’Arma come preziosa presenza capillare sul territorio italiano pronta a intervenire in difesa dei cittadini nella lotta contro l’illegalità. È stata data poi lettura dell’ordine del giorno del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette che ha ribadito la professionalità e la sensibilità dei Carabinieri nello svolgere i loro doveri con un invito a riflettere sulla vitalità dei valori tradizionali dell’Arma. Nel corso della cerimonia il celebre tenore Piero Mazzocchetti ha intonato l’inno di Mameli accompagnato da un lungo e sentito applauso dei presenti. È seguito l’intervento del Generale Michele Sirimarco, Comandante della Legione Carabinieri Abruzzo, commemorando i colleghi che hanno perso la vita in servizio. Nel salutare i congiunti di militari vittime del dovere, è stato ricordato il maresciallo Silvio Mirarchi ucciso durante un blitz in una piantagione di marijuana in provincia di Trapani. Solenni riconoscimenti sono stati consegnanti al personale particolarmente distintosi nel servizio e a coloro che hanno dato prova di particolare capacità e coraggio nelle operazioni. Il Comandante provinciale ha infine ringraziato le famiglie dei Carabinieri che sostengono il peso della dedizione dei loro cari in un servizio gravoso che può tenerli anche per mesi lontani da casa. “Una storia gloriosa e appassionante anche dolorosa quella dell’Arma ma che aderisce a un Paese in trasformazione”. @baldaroberta