Chieti. “Come Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale è doveroso affermare con chiarezza che non è accettabile che l’operazione per ricondurre alla calma una persona in evidente stato di agitazione e, quindi, di difficoltà soggettiva, si concluda con la sua morte.
Questo è quanto, stando anche alle notizie di stampa, è invece avvenuto ieri sera”. Così Mauro Palma, garante dei diritti dei detenuti, sulla vicenda avvenuta ieri a San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti, dove un uomo è morto dopo l’intervento delle forze dell’ordine che avrebbero utilizzato il “taser” e quello del personale del 118 che lo avrebbe sedato.
“Sarà l’indagine a chiarire meglio circostanze e cause del decesso e per questo attendiamo con fiducia quanto la Magistratura accerterà. La ormai sedimentata collaborazione del Garante nazionale con le diverse forze dell’ordine, centrata soprattutto sulla formazione, obbliga a una riflessione comune sullo sviluppo sempre più positivo della professionalità di chi opera in contesti spesso difficili e sul coordinamento delle azioni con gli attori dei servizi sanitari di urgenza”, conclude Palma.