Il Presidente del Comitato Regionale Federnuoto Abruzzo, Cristiano Carpente, rivolge un accorato appello al Presidente della Regione Abruzzo Marsilio ed alla politica regionale, affinché possa incontrare la Federazione Italiana Nuoto Abruzzo per discutere di possibili provvedimenti a sostegno degli impianti natatori abruzzesi.
Una crisi profonda si sta abbattendo sui gestori degli impianti, già provati dalle lunghe chiusure tra le più durature di tutti i settori, a causa del perdurare della crisi pandemica, dei limitati aiuti economici elargiti agli operatori e dai più recenti rincari delle utenze che finiranno per mettere in ginocchio un settore che continua ad offrire un servizio di pubblica utilità.
Nelle passate settimane, conferma Carpente, ci sono stati diversi tentativi di contatto con il Presidente Marsilio e con Assessori delegati che purtroppo non hanno avuto esito. Non solo non è giunta alcuna risposta dai vertici regionali, ma sembra che il nostro settore sia inesistente agli occhi del Governatore.
Adesso, Carpente fa un appello alla stampa, affinché possa sollevare il problema e portarlo all’attenzione del pubblico e di Marsilio:
In questi tre anni nulla o quasi è stato fatto, dalle Autorità Governative, per scongiurare le chiusure delle piscine, anzi, ma è ormai giunto il momento di capire se almeno da parte della nostra Regione Abruzzo, sede della politica più alta della nostra Regione, vi sia l’interesse affinché i nostri impianti rimangano aperti, fornendo quei servizi essenziali ed indispensabili al cittadino per la propria salute fisica e mentale, oppure no. Nelle passate missive ho chiesto, e con la presente ribadisco, la necessità di un incontro urgente e non più procrastinabile, al fine di valutare assieme un intervento da parte della Regione Abruzzo così come già proposto, ma pronto a discutere qualsiasi altra soluzione per sostenere l’aumento della spesa energetica di luce, acqua e gas, ormai fuori controllo.
Ben consci che la Regione Abruzzo ha finanziato, con importi simili, ed a volte ben più alti di quello da noi richiesto, altre attività o addirittura singole realtà, facendo ricorso a tutte le possibile risorse, chiediamo un ulteriore sforzo al fine di impedire la chiusura delle piscine abruzzesi, già chiuse per circa un terzo del totale.
Carpente riconosce che un aiuto, seppur poco incisivo, è stato dato da parte di alcune amministrazioni locali, che aiutano come possono le attività presenti sul territorio. Ma questo non basta. Le chiusure passate, il timore dei contagi che continua a limitare gli ingressi anche nelle piscine e, ultimo ma non meno impattante, il caro bollette rischiano di far precipitare la situazione in modo irrimediabile. Si paventano estreme decisioni in molti degli impianti presenti nella nostra regione, inclusa quella di chiudere definitivamente, a causa della mancanza di risorse per sopravvivere ai costi di gestione.