L’Aquila. “In Liguria, il presidente della Giunta Regionale ha deciso di bloccare l’aumento del 2,5% delle tariffe ferroviarie regionali previsto dal 1° gennaio 2025 nel Contratto di Servizio tra Regione Liguria e Trenitalia. La decisione è stata motivata dall’assessore ai Trasporti regionale, che ha definito inaccettabile un aumento delle tariffe in un momento di sofferenza per utenti e pendolari.
Diversamente, in Abruzzo, il Contratto di Servizio recentemente firmato tra Regione Abruzzo e Trenitalia prevede un aumento del 15% del prezzo dei biglietti ferroviari regionali dal 1° gennaio 2025, a cui si aggiunge un incremento legato all’inflazione.
Questa scelta appare controversa alla luce del Decreto Legislativo 422/1997, che impone l’applicazione della regola del price-cap: gli aumenti tariffari sono consentiti solo in presenza di un miglioramento dimostrabile della qualità dell’offerta. Tale principio è ribadito dalla Delibera 49/2015 dell’Autorità di Regolazione del Trasporto e dalla sentenza del TAR dell’Aquila n. 163/2021.
Nonostante ciò, la Regione Abruzzo ha autorizzato l’aumento, senza che vi siano evidenze di un miglioramento dell’offerta ferroviaria. Per esempio, la tratta Pescara-Sulmona è passata da 6,70 a 7,70 euro.
Le associazioni dei consumatori sono state escluse dal confronto dalla Regione Abruzzo, anche su tale tema, tanto da determinare la necessità, nel recente passato, di un ricorso al Tar dell’Aquila. È grave che un ente dello Stato, quale la Regione Abruzzo, non osservi leggi e regolamenti, obbligando i cittadini a ricorrere alle vie legali per tutelare i propri diritti.
Le associazioni dei consumatori chiedono con forza che la Regione Abruzzo riveda questa decisione, garantendo equità e rispetto delle normative”. Sono le parole di denuncia di Federconsumatori Abruzzo Aps.