L’Aquila. Bellezze naturali, itinerari per il trekking e la bici lungo percorsi che consentono di ammirare anche borghi e monumenti: l’ideale per una vacanza all’aria aperta, tra sport e relax, il mix che l’Abruzzo è in grado di offrire a partire dall’estate 2020, ma dal quale soprattutto deve partire per pensare la prossima promozione turistica e sviluppare le destinazioni.
Lo dicono chiaramente i dati elaborati da Isnart-Unioncamere per l’Osservatorio sul Turismo della Regione Abruzzo (Otra), presentati oggi in conferenza stampa dall’assessore regionale al Turismo, Mauro Febbo, insieme al presidente Isnart, Roberto Di Vincenzo. Nella cosiddetta ”estate del Covid’, l’Abruzzo sta presentando “una delle migliori performance tra le regioni italiane”: saranno circa 740 mila gli italiani che visiteranno l’Abruzzo, il 15% in più rispetto al 2019, provenienti principalmente da Lazio, Piemonte, lo stesso Abruzzo e Lombardia. L’identikit del turista: il 40% ha più di 50 anni, i giovani con meno di 25 anni sono solo l’1% del totale. Si tratta soprattutto di coppie (44%) e famiglie con bambini molto piccoli (17%); nel 12% dei casi di gruppi di amici. Quanto all’ospitalità, l’Abruzzo può contare su circa 3 mila strutture ricettive ufficiali e oltre 100mila abitazioni. La quota media annua di flussi turistici assorbita dalle strutture alberghiere è del 60%, quella delle abitazioni è il 24%, che in estate raggiunge il 40%.
Il tempo di permanenza è superiore alla settimana: quasi metà dei turisti si ferma per un periodo fra 7 e 13 notti, quest’anno la media stimata è di 8 notti. Il fenomeno delle micro vacanze riguarda il 18% dei turisti, soprattutto i più giovani. Il mare è al centro delle attività durante il soggiorno in Abruzzo per 6 turisti su 10. Il 25% dichiara di aver effettuato escursioni in aree di valenza naturalistica. Gli interessi culturali non compaiono tra le motivazioni esplicite di vacanza in Abruzzo, ma una volta sul posto la visita dei centri storici è piuttosto diffusa, insieme a visita di musei, mostre e monumenti. Sempre più apprezzata la vacanza attiva: trekking, camminate in montagna, ciclismo su strada, mountain bike, sci in inverno. La decisione di fare vacanze in Abruzzo è, nella maggior parte dei casi, legata al desiderio di tornare negli stessi luoghi per felici esperienze passate, molto più di quanto non faccia in media il turista italiano.
Tra le motivazioni seguono il passaparola, consigli di parenti o amici, ricerca di informazioni e offerte su internet, con scarsa considerazione, però, delle piattaforme social e delle recensioni online, che hanno un ruolo maggiore per gli altri turisti italiani. Al termine della vacanza risulta molto soddisfatto l’86% dei turisti, percentuale tra le più alte d’Italia, soprattutto per cortesia e ospitalità della popolazione locale (91%); particolarmente elevato l’apprezzamento per ristorazione, qualità di cibo e bevande, accoglienza, anche in termini di costi. Giudizi più severi emergono sull’organizzazione del territorio, in termini di collegamenti e disponibilità di orari; l’offerta culturale viene giudicata particolarmente deludente e si concentra qui la quota maggiore di turisti ”poco soddisfatti”.
“Sono tutti dati dai quali partire per sviluppare le destinazioni turistiche” commenta Di Vincenzo per il quale questo è un “momento strategico” per programmare con l’obiettivo di dare risposte alle esigenze emerse.