L’Aquila. “Prima di rilasciare dichiarazioni su presunti traguardi raggiunti nel comparto agricolo regionale, se fossi l’Assessore Pepe, farei prima un’analisi più puntuale e attenta delle cifre rilevate”. Lo afferma il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo, che commenta i dati diffusi dall’Assessorato regionale alle Politiche agricole. Febbo aggiunge: “Evitare il disimpegno e portarsi avanti con la spesa del FEARS, raggiungendo l’obiettivo, è una notizia sicuramente positiva per il comparto agricolo e dimostra come l’Abruzzo sia arrivata negli ultimi anni a non essere più considerata una regione cosiddetta ‘cenerentola’ come accadeva prima dell’insediamento del centrodestra”. “Prima di scrivere numeri relativi al PSR – analizza Febbo – invito l’Assessore Pepe a documentarsi bene sui risultati raggiunti negli ultimi 5 anni visto che l’Abruzzo non è mai stata penultima rispetto alle altre regioni”. “L’assessore dovrebbe sapere che l’Abruzzo, come documentato dal Ministero delle Politiche agricole, è l’unica regione alla quale è stata aumentata la dotazione finanziaria con un incremento di 50 milioni di euro rispetto ai fondi assegnati per la precedente programmazione passando da 382 milioni di euro a 432 milioni (+4,85%) ottenendo anche la riduzione della parte spettante alla Regione che è stata portata a 67 milioni di euro: questo si traduce in un risparmio per le casse regionali di oltre 3,5 milioni di euro. Infatti durante la mia legislatura abbiamo sempre centrato l’obiettivo dell’N+2 evitando il rischio disimpegno e di mandare indietro risorse comunitarie”. “Invece l’assessore non dice che – rimarca il consigliere Febbo – nel 2009, al momento dell’insediamento del sottoscritto, quando bisognava fare gli ultimi pagamenti del precedente PSR, la Regione aveva speso il 102 per cento, mentre adesso si è arrivati a spendere il 98%: il 2% in meno ossia 30/35 milioni di euro che rimandiamo indietro a Bruxelles. Non solo, diverse Misure ancora non concluse (Banda Larga, Terremoto, Innovazione, Biologico e indennità compensativa) verranno ‘trascinate’ nel nuovo PSR e si spenderà circa 25 milioni di euro che verranno sottratte alla nuova programmazione. Pertanto – conclude Febbo – anche se nel complesso vi è un superamento delle criticità, acquisito negli anni e non solo nell’ultimo come riportato, sulla capacità di spesa del PSR, mentre nell’ultima fase sarei più attendista e preoccupato ad accelerare la macchina amministrativa nel rendicontare e spendere più velocemente possibile”.