L’Aquila. “Alla prova dei fatti per la cosiddetta “fase due” della gestione dell’emergenza Coronavirus, il Centro destra abruzzese fallisce completamente, palesando la sua inadeguatezza alla guida dei comuni e della Regione. La smania di voler a tutti i costi anticipare le direttive dei Decreti del Presidente Giuseppe Conte, che si tratti delle restrizioni di qualche settimana fa o delle riaperture di questi giorni, mette in evidenza quanto, per una certa politica locale, lo scopo primario sia probabilmente più quello del contrasto al Governo nazionale che la tutela della salute pubblica e la gestione attenta della ripresa economica del territorio”. Lo affermano i Parlamentari, i Consiglieri regionali e comunali del M5S abruzzese.
“In un momento così delicato per il nostro Paese, in cui anche l’azione del singolo cittadino può diventare potenzialmente pericolosa per un alto numero di persone, il pressapochismo nelle comunicazioni e la rincorsa al consenso, che ha animato il centro destra nelle ultime settimane, si traduce in azioni estremamente pericolose per la collettività, come avvenuto il 1 maggio nella zona riviera tra Pescara e Montesilvano e in altre località costiere. Non è accettabile”, continuano i 5 stelle,” che il Centro destra, alla guida di Regione e di importanti Comuni, si affidi esclusivamente alla capacità di discernimento delle persone, soprattutto quando questa è messa in difficoltà dal numero elevato di ordinanze locali che vanno in contrasto con le indicazioni del Governo. Altresì è inaccettabile in questo preciso momento storico che le scelte di un sindaco o del presidente di Regione Marco Marsilio, si basino unicamente sull’aumento del consenso: un buon amministratore, in momenti dove la gestione della Cosa Pubblica può fare la differenza tra la vita e la morte, ha il dovere di svolgere il ruolo di comando avendo come primo obiettivo la tutela della salute pubblica e una strategia che rimetta in moto l’economia, senza costringere gli abruzzesi a scegliere se sia più importante lavorare o vivere. Sono scelte difficili ma, in situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo, il faro di ogni azione deve essere il buon senso. Lo sa bene il presidente Conte, ma purtroppo il centro destra sembra non averlo capito”.
“Il Decreto del presidente parla chiaro: il sindaco ha il potere di chiudere le aree dove non può assicurare che sia rispettato il distanziamento sociale, ed era ovvio che i cittadini si sarebbero riversati in massa sulla riviera e la strada parco, che non sono 2 strade da trattare come le altre vie della città. Il sindaco ne aveva il potere e ha scelto di non farlo. Quello che è accaduto il Primo Maggio è un chiaro esempio di quanto stiamo affermando”, incalzano i 5 stelle. “Se per la “fase 2”, il Comitato Tecnico Scientifico del Governo, ha individuato la data del 4 e non del 1° maggio, è probabile che ci sia stata la volontà di escludere un giorno di festa come inizio della graduale riapertura dei prossimi giorni, che deve avvenire con le dovute precauzioni. Sono passati solo 5 giorni dal 25 Aprile (Festa della Liberazione) quando le forze dell’ordine inseguivano a piedi i runner solitari sulla spiaggia sanzionandoli per non aver rispettate le disposizioni. Cosa è cambiato? E’ palese che una simile confusione non aiuti i cittadini al rispetto delle regole e a riflessioni di buon senso. E’ auspicabile che per la “fase 2” e la “fase3” ci sia dal centro destra locale più responsabilità nell’applicazione dei DPCM e delle indicazioni nazionali, e una visione che miri al bene dei cittadini abruzzesi guardando a lungo termine, lasciando da parte la brama di consensi e il contrasto tout cour al Governo. Come opposizioni locali, ma altrettanto come forza di Governo a Roma, siamo”, conclude il M5s,”responsabilmente impegnati a fornire tutto il nostro supporto per aiutare l’Abruzzo a uscire da questa emergenza con meno danni possibile, è ora che lo inizi a fare anche il centro destra”.