L’Aquila. Libertà di azione ai Comuni nell’utilizzare le risorse disponibili per poterle spendere rapidamente sulle attuali priorità, con interventi veloci e immediati, e più soldi sulla mobilità attiva ciclo-pedonale: sono due delle proposte contenute in una piattaforma sui temi della mobilità urbana, sottoscritto da un ampio gruppo di assessori di città grandi e di medie dimensioni, insieme all’Anci, per fronteggiare la fase di ripresa dal lockdown. Azioni che si sviluppano nel medio e nel lungo periodo, in cui accanto alla sicurezza l’obiettivo finale è quello di cogliere l’uscita dall’emergenza come occasione per rigenerare le comunità urbane. “Riprendendo gradualmente la libertà di movimento”, si legge nel documento ,”non possiamo rischiare di tornare peggio di come eravamo prima del lockdown. Non possiamo riprendere tutti l’auto privata per paura della nostra incolumità. La nostra sicurezza non può ritornare a essere minacciata dallo smog che ci impedisce di respirare e dalla congestione che blocca l’ambulanza. Questi due mesi sono stati duri e pieni di privazioni ma ci hanno anche insegnato che può esistere un’altra città, un’altra organizzazione”. In vista della fase 2, gli assessori propongono di realizzare soltanto opere leggere e transitorie di adattamento che trasformino rapidamente lo spazio urbano, e puntino in generale su una migliore gestione della mobilità. Ma allo stesso tempo pongono l’accento sulla necessità di immediate riforme normative e di azioni incisive di comunicazione e sensibilizzazione. Il documento auspica, inoltre, la disponibilità di adeguate risorse per il trasporto pubblico locale, così da garantire più mezzi circolanti, sanificati e sicuri, assicurando servizi innovativi a chiamata, più agili e vicini ai mutati fabbisogni. Per questo viene sollecitato lo sblocco in pochi giorni delle risorse
necessarie, a partire da quelle già assegnate ai Comuni, con la speranza di avere la possibilità di mettere le risorse dove occorrono, di non essere rallentati con burocrazia e procedure farraginose, di rendicontare al termine dei lavori, garantendo l’immediato avvio degli interventi. Infine, in questa fase appare necessario aiutare e assecondare i comportamenti dei cittadini e delle aziende virtuose: per questo la piattaforma suggerisce anche l’uso di incentivi diretti e indiretti per muoversi in città lasciando a casa l’auto privata.
Parallelamente alle proposte presentate dagli assessori con Anci, anche i sindaci hanno delineato gli scenari che caratterizzeranno la orma imminente Fase 2, nello specifico il vicepresidente vicario dell’Anci Roberto Pella, il quale ha sottolineato, tramite una nota che”Fin dal 9 marzo la nostra scelta come sindaci é stata quella della responsabilità e del pieno rispetto delle decisioni governative a tutti i livelli. Al tempo stesso abbiamo continuato a garantire continuità nei servizi essenziali, non senza difficoltà, e ci siamo ri-organizzati per erogare buoni spesa e ogni altra possibile forma di sostegno, dalla distribuzione casa per casa dei dispositivi ai supporti sociali e psicologici, con il coinvolgimento di associazioni, volontari e terzo settore”.
“Noi sindaci siamo stati definiti sentinelle dei territori e non abbiamo fatto sentire soli i nostri cittadini”, osserva ancora l’esponente Anci ,”tentando di mantenere il più possibile il senso di comunità. Ora non possiamo essere lasciati soli a gestire, anche dal punto di vista economico, le conseguenze che questa terribile pandemia ha provocato perché essere ‘il terminale dello Stato’ non può giustificare un atteggiamento di scaricabarile”. “Alla vigilia della fine del lockdown occorre comprendere che non é il momento di aprire conflitti e ingenerare confusione e disomogeneità,
quanto piuttosto continuare come finora a concordare protocolli e linee guida all’interno della cabina di regia,
secondo criteri di gradualità e territorialità basati sui parametri del Cts. Pensiamo, come detto dal presidente Anci Antonio Decaro, a cosa succederebbe se ogni sindaco decidesse autonomamente chi far riaprire e chi mantenere chiuso. A tal proposito, di fronte all’azione dimostrativa – forte e chiara – che ha visto gli esercenti delle nostre città consegnare le chiavi dei propri negozi ai Sindaci, voglio ribadire la necessità che siano elaborate soluzioni ‘chiavi in mano’ da Governo e Regioni, più efficaci, di sostegno concreto, condivise con le opposizioni”, conclude Pella.