L’Aquila. Al palo, in un clima di polemiche e in un contesto caotico, la ricostruzione pubblica e privata nel comune dell’Aquila. Dopo due mesi hanno riaperto, sia pure non a regime, i cantieri nel cratere del sisma costituito da altri 56 comuni disseminati anche nelle province di Teramo e Pescara, e in quelli
fuori cratere: secondo quanto appreso, oggi, con l’inizio della fase 2 dell’emergenza Covid-19, alcune imprese
sono tornate al lavoro attivando le disposizioni di sicurezza previste nei protocolli nazionali e utilizzando le
maestranze locali.
Nei comuni del cratere e fuori non è stata recepita l’ordinanza del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che ha di fatto causato il rinvio del riavvio dei cantieri alla luce dell’obbligo di tamponi o test sierologici agli operai entro i 14 giorni successivi alla ripresa. Il capoluogo abruzzese è a contagio zero da numerosi giorni. All’Aquila alcune imprese, pronte a ripartire in sicurezza con protocolli sperimentati per tempo, hanno rinviato per fare tamponi e test preventivi perché, hanno spiegato alcuni imprenditori, se entro i
14 giorni fossero emersi positivi, si sarebbe dovuto mettere in quarantena tutti gli addetti e bloccare
nuovamente l’attività per altri 15 giorni. Inoltre, riguardo le maestranze provenienti da fuori regione, i
costruttori devono comunque fare i conti con le prescrizioni dei territori di riferimento che impongono la
quarantena per chi rientra per motivi di lavoro.
“Bisogna conciliare – spiega il coordinatore dei comuni del cratere, Francesco Di Paolo, sindaco di Barisciano- la salute dei cittadini, evitando contagi da maestranze e persone di altre regioni, con la necessità di ripartire con l’attività economica non attendendo altri due mesi. Ci vedremo con le altre aree omogenee e l’orientamento è di stilare un protocollo per dare indicazioni ai sindaci. Comunque a mio avviso l’ordinanza sindacale non può normare all’interno del cantiere dove ci sono figure ad hoc per la sicurezza, mentre il sindaco, come autorità sanitaria, può emettere misure per salvaguardare
la salute della popolazione”


