L’Aquila. Via libera delle Regioni alle linee guida per le terme, i centri benessere e le professioni della montagna. L’intesa dei governatori è arrivata nella tarda serata di ieri nel corso di una Conferenza che ha anche aggiornato le linee guida per la ristorazione, le strutture turistiche ricettive, le piscine e i rifugi alpini. La riunione, presieduta dal presidente Stefano Bonaccini e dal vice Giovanni Toti, era molto attesa dalle realtà produttive del settore, la cui attività è assai rilevante nel nostro Paese. Le linee guida per le strutture termali e i centri benessere, è da sottolineare, riguardano anche quelle attive all’interno di ambiti ricettivi, e riguardano anche ambiti specifici come ad esempio fangoterapia e la balneoterapia (vasca singola o piscina) e cure inalatorie. Sarà necessario in ogni caso prima della riapertura dei centri e dell’erogazione delle prestazioni termali eseguire adeguate opere di prevenzione e controllo del rischio di contaminazione del sistema idrico, anche al fine di evitare possibili contaminazioni da Legionella.
Anche in questo caso prima dell’accesso alle strutture termali o ai centri benessere potrà essere rilevata la temperatura corporea e dovrà essere messo a punto un programma delle attività al fine di prevenire eventuali condizioni di aggregazione e regolamentare i flussi delle persone – che dovranno sempre indossare la mascherina nelle aree comuni al chiuso – negli spazi comuni, prevedendo se possibile percorsi divisi per l’ingresso e l’uscita, privilegiando l’accesso alle strutture ai servizi tramite prenotazione. Necessarie anche le dotazioni di dispenser per l’igiene delle mani ben visibili all’entrata e in aree strategiche per favorirne il loro utilizzo. Le linee guida non consentono l’uso promiscuo degli armadietti e fissano l’obbligo disporre di sacchetti per riporre i propri effetti personali. Tutte le attrezzature, che dovranno essere poste l’una dall’altra a una distanza di almeno 1,5 metri, dovranno poi essere disinfettate a ogni cambio di persona o nucleo familiare. E’ vietato inoltre il consumo di alimenti negli ambienti termali o dei centri benessere che non consentano un servizio corrispondente a quello previsto per le attività di ristorazione. Per quanto riguarda i trattamenti alla persona con distanze ravvicinate l’operatore dovrà indossare la visiera protettiva e mascherina FFP2 senza valvola. E’ consentito praticare massaggi senza guanti purchè
l’operatore prima e dopo ogni cliente proceda al lavaggio e alla disinfezione delle mani e dell’avambraccio.
Nelle piscine termali la densità di affollamento in vasca è calcolata con un indice di 7 mq di superficie di acqua
a persona per le piscine dove le dimensioni e le regole dell’impianto consentono l’attività natatoria.
Nel caso non sia consentita l’attività natatoria è sufficiente calcolare un indice di 4 mq di superficie di acqua a persona. Necessario poi favorire le piscine esterne per le attività collettive (acquabike e acquagym) e limitare l’utilizzo di spazi interni. Invece le vasche o le zone idromassaggio che non possono rispettare le superfici di acqua per persona dovranno essere utilizzate da un solo bagnante alla volta, ad eccezione per appartenenti allo stesso nucleo familiare o conviventi. Anche nelle professioni della montagna (guide alpine e maestri di sci) è contemplata la rilevazione della temperatura, predisponendo contestualmente una adeguata informazione sulle misure di prevenzione comprensibile anche per gli utenti di altra nazionalità. Previsto il divieto di scambio di abbigliamento e attrezzature (imbragatura, casco, picozza, maschera, occhiali, sci, bastoncini), come anche degli accessori di sicurezza. Le guide turistiche dovranno fare particolarmente attenzione alle regole di distanziamento e di assembramento, organizzando l’attività con piccoli gruppi di partecipanti.