Montorio al Vomano. Si spegneva vent’anni fa, il 6 ottobre 2001, a soli 34 anni d’età, Fabrizio Lanti: conduttore radiofonico e televisivo, nonché giornalista della carta stampata, e presentatore d’eccezione nei tanti e vari spettacoli che si tenevano nell’intera provincia teramana. Ancora oggi il ricordo di Fabrizio è forte e nitido nei cuori di chi lo ha conosciuto, che hanno voluto omaggiarlo con una lettera aperta in cui si ricorda il suo amore per la vita e la sua passione per il lavoro di giornalista.
Cosa resta oggi di lui nel ricordo di quanti lo hanno conosciuto, dopo questi quattro lustri che ci separano dalla sua scomparsa? Innanzitutto il sorriso. Il suo sorriso garbato con il quale ti salutava; la sua gentilezza; la sua umiltà… non si era mai “montato” la testa, neanche dopo le lusinghiere esperienze che aveva fatto a Milano e in Spagna, in alcune reti televisive della Madiaset, come redattore (nella città meneghina aveva fatto anche il suo primo vero incontro col teatro). E poi, un’altra peculiarità, che da sempre lo contraddistingueva, era quel suo modo di mantenere un atteggiamento positivo a tutti i costi –sino alla fine – nonostante fosse consapevole del male incurabile che lo aveva assalito da tempo. Cosa più unica che rara in una persona. Durante il suo funerale, difatti, volle che le campane della Parrocchia di S. Rocco, nella centralissima piazza Ercole Vincenzo Orsini, suonassero “a festa” e non “a morto”.
Ci conoscevamo da sempre, io e Fabrizio, essendo entrambi dello stesso paese. Lo rivedo, ancora
piccolino, servire messa e cantare nella Corale Beretra; spesso suonava l’organo in chiesa, durante i
matrimoni o nelle funzioni religiose; lo rivedo preso dai suoi innumerevoli impegni: sul palco della
Balera 88, di via Luigi Settembrini, cantare a due voci con Claudia Marcozzi. Componente attivo del
Gruppo Scout, della Tendopoli di S. Gabriele dell’Addolorata e di altre associazioni locali. Ricordo che
sin da piccolo fu attratto dalle luci della ribalta: il suo film preferito era Saranno famosi (versione italiana della pellicola americana Fame, divenuta poi anche una serie televisiva), di cui conosceva a memoria tutti i brani e sognava, ad occhi aperti, di far parte di quel fortunatissimo cast artistico, insieme col fratello minore, Massimiliano Lanti, oggi affermato coreografo teramano.
Fabrizio iniziò la sua carriera negli studi di Radio Centrale, nota emittente di Montorio al Vomano nata nell’estate del 1977, dove conduceva un programma giornaliero per bambini insieme con Iole
Menaguale. Più tardi, dopo diversi anni, in collaborazione con l’editore Luciano Di Luigi (con il quale
lavorò e produsse diverse trasmissioni, fra tutte, “Il Monte d’Oro”), passò al piccolo schermo curando un rotocalco settimanale nell’allora neonata TV6, network regionale di Silvi Marina. Nel frattempo, iniziò a scrivere su Le Notizie, quotidiano di Teramo (che veniva distribuito in tandem con La Stampa di Torino), fondato e diretto da Marcello Martelli, uno dei decani della carta stampata abruzzese. Nel dicembre del 1998, per conto del Comune di Montorio al Vomano, coordinò e realizzò insieme alla giornalista e docente scolastica, Catia Di Luigi, il cd-rom plus Sulle tracce del Monte d’Oro e lo presentò nella gremita sala dell’allora Cinema Wally di largo Rosciano, per l’occasione era presente anche il teramano Gianni Gaspari, giornalista di Rai 2 e critico cinematografico.
Negli ultimi anni della sua breve – ma intensa – vita legò il suo nome a diverse manifestazione che si
tenevano nel nostro entroterra, quali “Miss e Mister Coppa Interamnia” (Teramo), “La Vetrina del Parco” (Montorio al Vomano), “Laccio d’amore” (Penna Sant’Andrea) e “I Mendoza nella Valle Siciliana (Tossicia).
Nella memoria collettiva, Fabrizio resterà l’eterno ragazzo sorridente – pieno di vitalità – che ha saputo reagire con forza e tenacia al male che, giorno dopo giorno, lo stava spegnendo.