Villavallelonga. Era il luglio del 1977 e sull’onda mediatica del leggendario concerto di Woodstock negli Stati Uniti, sui prati dell’Aceretta venne organizzato uno dei più grandi raduni hippy d’Italia, chiamato “L’orso, nel sacco a pelo, con la chitarra”, che durò per quasi una settimana e vide la presenza di più di cinquemila ragazzi. In quei giorni il fotografo Enrico Scuro scattò delle bellissime e memorabili fotografie, che vi proponiamo nella galleria in fondo all’articolo.
Il raduno venne ideato da Pasquale Lippa e Paolo Aceto, uno presidente della ProLoco e consigliere comunale di Villavallelonga, l’altro esponente del Partito Radicale. Aceto propose un raduno giovanile nel parco nazionale dove i ragazzi avrebbero potuto divertirsi con un concerto di musica rock in stile Woodstock, ma anche dove poter proporre dibattiti sui temi dell’inquinamento ambientale, molto sentiti negli ambienti hippy di quegli anni. Franco Tassi, l’allora direttore del parco nazionale, aveva dato il nulla osta all’evento purché si svolgesse nella valle d’Angro, non lontano da Villavallelonga, in un posto non troppo invasivo per l’attività di conservazione del parco, ma comunque situato a 1300 metri sul livello del mare, nel cuore vergine e incontaminato del parco.
La proposta approdò al consiglio comunale di Villavallelonga, all’epoca guidato dal sindaco Domenico Grande, che ritenendo l’evento utile per i giovani e avendo anche il patrocinio del parco nazionale e l’adesione del Wwf, la fece approvare. L’evento, che si svolse dal 27 al 31 di luglio del 1977, finì sulle pagine di molti giornali italiani che pubblicizzarono il raduno con il nome “L’orso, nel sacco a pelo, con la chitarra”. Vennero organizzati diversi convegni, mostre e proiezioni sul tema dell’ambiente, ma soprattutto risposero alla chiamata più di quindici gruppi musicali, che si alternarono su un enorme palco in legno costruito per l’occasione cercando di emulare i Carlos Santana e Jimi Hendrix d’oltreoceano. Tra questi doveva esserci anche un giovanissimo Fabrizio De André, come è possibile vedere dal manifesto dell’epoca riportato qui di lato, ma che purtroppo all’ultimo minuto diede forfait. In totale parteciparono cinquemila giovani, provenienti da ogni parte d’Italia, molti dei quali a piedi, in autostop, su motociclette o nei mitici pulmini della Volkswagen, che proprio in quegli anni incarnavano il simbolo di libertà del movimento hippy mondiale.
Centinaia le tende montate nei prati dell’Aceretta, dove era stata allestita anche una mensa per i partecipanti al modico costo di 300 lire a pasto, a cui si unirono anche gli abitanti del paese, che iniziarono a vendere ai ragazzi panini preparati in casa. Ovviamente c’era anche la vendita degli stupefacenti, in prevalenza hascisc e LSD, tanto di moda in quegli anni. I ragazzi, sentendosi liberi in mezzo alla natura iniziarono a dipingersi il viso come gli indiani e alcuni presero ad andare in giro nudi, come testimoniano le bellissime foto in bianco e nero scattate da Enrico Scuro. Nelle immagini si vedono momenti di convivialità, intervallati a momenti di intimità e massima condivisione. Alcuni che hanno partecipato all’evento raccontano che in queste foto mancano i momenti “topici”, come quando ragazze e ragazzi nudi cavalcavano i cavalli a pelo o che facevano la doccia senza vestiti, o le foto dei ragazzi che vendevano le canne realizzate con i fogli di giornale, ma è indubbio che queste foto oltre ad essere di una grande qualità artistica, hanno saputo cogliere l’attimo e immortalare per sempre lo spirito di una delle più grandi manifestazioni hippy italiane di sempre.
L’unica nota negativa fu la sparizione degli oltre 25 milioni di lire degli ingressi, che dovevano servire a pagare le spese dell’evento e a finanziare la campagna referendaria contro il nucleare, ma che sembra finirono nelle tasche di uno degli organizzatori, che in quel modo mise nei guai anche gli altri, costretti a pagare ti tasca propria tutte le spese dell’evento. A parte questo triste episodio e qualche raro momento di tensione non si registrarono casi di grande violenza durante l’evento, che si chiuse con tanto divertimento e emozioni uniche, che alcuni partecipanti raccontano con piacere ancora oggi.
Di seguito qualche scatto del fotografo Enrico Scuro. L’intera galleria è disponibile a questo indirizzo: https://enricoscuro.it/archivio-anni-settanta/raduni-giovanili-anni-70/parco-nazionale-abruzzo-uomini-animali/#!