Casalbordino. Anna Di Pietro, la compagna di Paolo Pepe, uno dei tre operai morti il 21
dicembre 2020 nella prima tragica esplosione alla Esplodenti Sabino, ieri poco dopo pranzo era al cimitero di
Pollutri, dopo due mesi circa che non andava sulla tomba del marito.
Aveva dei fiori da mettere sulla lapide, quando sul telefonino le è apparso un messaggio: ‘è successo di nuovo’. Da immaginare la prima reazione choccata della donna, difficile pensare cosa sia potuto invece apparire davanti agli occhi del fratello di Paolo, Antonio, che lavora anche lui alla Esplodenti e che era a 40 metri dalla deflagrazione di ieri.
Antonio aveva tentato nel 2020 di soccorrere il fratello e gli altri due colleghi, ma ieri come allora, non ha potuto fare nulla.
Terribili le condizioni dei tre corpi. Ha raccontato ai pochi con cui è riuscito a parlare che è stato un botto
improvviso, incomprensibile viste le severe condizioni di sicurezza applicate dall’azienda dopo la tragedia del
2020, in virtù delle prescrizioni richieste per la riapertura del sito industriale avvenuta non molto mesi fa, dopo
il sequestro effettuato dalla Procura di Vasto a suo tempo.