Pescocostanzo. “Una battaglia che si è trasformata in una piccola vittoria, perché il Tar attraverso la sua sentenza, scripta manent, verba volant, ha accolto il nostro ricorso sospendendo il procedimento del Collegio Regionale dei Maestri di sci Abruzzo, il quale ha tentato di escludere Pietro Trozzi da una possibile candidatura a Consigliere del Collegio stesso e negandogli anche il diritto al voto”.
È l’incipit della nota dei maestri di sci abruzzesi che racconta quanto accaduto a Pietro Trozzi, originario di Pescocostanzo, in provincia dell’Aquila.
“Abbiamo ritenuto sin da subito di essere di fronte ad una vera e propria forma di discriminazione nei confronti della persona e dell’uomo, Pietro Trozzi, al quale ingiustamente e a questo punto possiamo affermare con certezza legale, in maniera illegittima, è stato negato il diritto al voto e alla propria candidatura.
Riteniamo che il Consiglio Direttivo del Collegio Regionale dei Maestri di sci Abruzzo abbia violato diversi articoli del Regolamento, come confermato dalla sentenza di sospensiva del TAR stesso, esercitando un eccesso di poter per non consentire al candidato di raggiungere una possibile elezione nel Consiglio
Direttivo.
Purtroppo anche di fronte alla sospensione del procedimento il Consiglio Direttivo, che avrebbe potuto “redimersi” e reintegrare Pietro nella lista dei candidati, che cosa ha ben pensato di fare con un Consiglio Direttivo di urgenza???! Di costituirsi in Appello al Consiglio di Stato!!! Sì avete capito bene, in maniera del tutto arbitraria continueranno a sperperare il denaro dei maestri di sci abruzzesi… esatto avete capito proprio bene… il vostro ed il nostro denaro!!! Noi non riusciamo a capire più il comportamento dei Consiglieri, questo accanimento nei confronti di un uomo che ha avuto solo “l’ardire” di potersi candidare alle elezioni del Collegio.
Continuiamo a chiedere PERCHE’? Ma a questo punto, non avendo mai ricevuto risposta dagli interessati, lo chiederemo anche nelle opportune sedi per tutelare non solo i diritti del nostro amico e collega Pietro Trozzi, ma di tutti i maestri di sci abruzzesi che non meritano di essere più governati da siffatti rappresentanti! Confidando sempre nella Giustizia che darà ragione ai nostri principi!”.
La sentenza: