Alba Adritica Albatour presentera’ un progetto nuovo per la risoluzione del problema dell’erosione a sud della foce di Alba Adriatica. Lo ha deciso l’assemblea dell’organismo che conta oltre cinquanta albergatori albensi che continua a nutrire dubbi relativamente al progetto messo in campo per frenare l’attivita’ erosiva a Villa Rosa. La soluzione ritenuta idonea per la salvaguardia non solo della costa albense ma di quella teramana a sud del torrente e’ la realizzazione di pennelli orizzontali (barriere parallele), da estendere lungo la costa teramana. Le osservazioni fatte pervenire da Albatour alla Regione che, in sede di comitato Via (valutazione impatto ambientale), ha ottenuto quantomeno il monitoraggio del progetto regionale dei pennelli a Martinsicuro teso a verificare le caratteristiche chimico-fisiche delle acque marine e della linea di costa, hanno sortito un qualche effetto. Il monitoraggio sara’ quinquennale. In questo senso, Albatour ha deciso, attraverso il proprio pool di avvocati, di svolgere un’attivita’ di diffida rivolta alle Opere marittime della Regione, al Comune di Martinsicuro ed al Genio Civile. Quanto alle analisi della balneazione delle acque, Albatour continua a fare prelievi collezionando un report molto vasto e puntuale; continua a sollecitare le autorita’ competenti affinche’ rimuovano la pericolosita’ della carica batterica alla foce facendone una problematica di salute pubblica. “I tre punti di prelievo hanno recuperato punteggio (due risultano di qualita’ buona ed uno eccellente) – spiega Giancarla Stipa, presidente di Albatour – ad esclusione della parte nord dove resta acqua di qualita’ scarsa. Dobbiamo evitare, assolutamente, che il divieto di balneazione diventi permanente. Al Comune di Alba Adriatica abbiamo chiesto interventi strutturali. Quella che seguiremo, d’ora in avanti, sara’ una linea dura condivisa in cui mostreremo i dati dei prelievi effettuati, dove ogni azione intrapresa verra’ portata a compimento e la documentazione sara’ resa nota. Ci stiamo sforzando anche economicamente per fare prelievi delle acque e farle analizzare periodicamente come fa l’Arta. Quanto al ripascimento – afferma infine Stipa – quest’anno gli uffici comunali non hanno ritenuto fosse prioritario. Restano 80mila euro a disposizione che saranno spesi fra due anni (fra tempi di progettazione ed esecuzione lavori)”.