L’Aquila. Quando un imprenditore, che si occupa in modo prevalente della piccola e media distribuzione alimentare basata sulla vendita di prodotti tipici ed enoteche, s’innamora del lavoro del produttore di vino e di olio, significa che lo stesso ha nella sua indole l’attenzione per la tipicità, la tradizione e la qualità dei prodotti del territorio abruzzese.
Per questo Daniele Erasmi, un quarantenne dinamico e attento alle esigenze delle PMI, presidente della Confesercenti Abruzzo e membro della presidenza di Fiesa Nazionale, non poteva non diventare un dirigente della FIS, Fondazione Italiana Sommelier (Centro Internazionale per la cultura del vino e dell’olio), di cui è anche presidente della sezione regionale e divulgare la cultura del vino con un occhio attento all’olio. Infatti, Erasmi è un sostenitore dell’esigenza di una conoscenza profonda dei prodotti per poterli offrire ai consumatori con una informazione particolareggiata. In sostanza, è portavoce della necessità di coinvolgere chi acquista ad una scelta consapevole attraverso corsi professionalizzanti tendenti a favorire lo sviluppo di figure professionali (gestori di enoteche e frantoi, sommelier del vino e dell’olio) dedicate in modo specialistico alla vendita e a un servizio di qualità. Secondo Daniele Erasmi l’obiettivo strategico di questa impostazione è la promozione e valorizzazione dei prodotti tipici, affiancati da un’azione formativa degli operatori. Si guarda alla valorizzazione della filiera agroalimentare con una ricaduta vantaggiosa su tutti gli attori coinvolti: i produttori, che devono proporre e vendere con professionalità più vino e olio di qualità e rendere profittevole l’attività; gli imprenditori del commercio, ossia i veri operatori che devono essere preparati ad affrontare una professione sempre più difficile in un mercato molto competitivo, con l’opportunità di acquisire competenze diversificate ed articolate; i consumatori, che possono beneficiare di una offerta qualitativamente migliore e di un servizio di consulenza che, a seconda dell’interesse e delle esigenze, sia come una piccola o grande finestra sull’affascinante mondo del vino e dell’olio e del consumo consapevole. “A tutto quanto questo si affianca anche la necessità di acquisire competenze e conoscenze utili e necessarie alla gestione dei punti vendita” ha dichiarato Daniele Erasmi “chi lo fa deve essere in grado di dirigere, coordinare e gestire un reparto/settore/punto vendita coerentemente con le politiche commerciali definite, secondo obiettivi di vendita da raggiungere e servizi da erogare e garantire al consumatore”. Da tutto questo si evince il perché un imprenditore della media distribuzione e il titolare delle “Masseria Erasmi” abbia iniziato ad insegnare il vino e l’olio al solo scopo di farlo bene, con la massima professionalità, deontologia e qualità. “Chiediamo agli appassionati di essere professionisti del buon bere e della buona cucina in maniera concreta, nella vita, nel lavoro, in famiglia, con gli amici” ha aggiunto Erasmi “perché deve essere una forza che si coniuga con il piacere della cultura e il piacere edonistico. Non si può negare che dietro una semplice bottiglia di vino o di olio ci sia una storia fatta di vigne, uliveti, tradizioni, donne, uomini e cultura millenaria”. Fa molto piacere constatare come un giovane imprenditore ami davvero ciò che fa e ciò che cura dal mattino alla sera; come un dirigente di un’associazione di categoria complessa come la confesercenti, chiede con determinazione, a chi ha scelto di lavorare soprattutto nel vino e nell’olio, una passione intensa, un lavoro leale, senza approssimazioni. “Perché chi è artefice in qualunque forma di una bottiglia di vino o di olio, è tessitore di emozioni e non può disattendere né ingannare”.