Teramo. “Ieri, 17 novembre, alle ore 22 circa, si è verificata l’ulteriore ed allarmante tentata aggressione ai danni della Polizia Penitenziaria dell’istituto di Teramo. Nella medesima giornata, le sigle sindacali rappresentative del corpo di Polizia Penitenziaria avevano inviato una nota indirizzata al Sig. Ministro della Giustizia per evidenziare le criticità dell’istituto, in primis carenza di personale e pessime condizioni lavorative che sottopongono gli agenti a stress e rischi continui” così, in una nota congiunta, Pallini (SAPPE), Conza (SINAPPE), Graziano (UILPA), Scardicchio (USPP), Icaro (CISL) e Cerquitelli (CGIL).
“Nella serata del 17, in particolare, un detenuto di origini nord africane, senza nessun motivo apparente, prima ha simulato un malore e poi, una volta intervenuti gli agenti e il personale sanitario dell’istituto, è andato in
escandescenza e con l’ausilio di una lametta estratta da un rasoio multilama tentava di aggredire i 2 agenti e l’ispettore della sorveglianza generale presenti, facendo vivere loro delle ore di puro terrore” proseguono i sindacati.
“Dopo circa un’ora, gli agenti coinvolti nella spiacevole vicenda, coadiuvati da altre unità, sono riusciti a placare la sua potente e violenta ira, gestendo nel migliore dei modi la cruenta situazione, sprezzanti del pericolo di esser tagliati dal detenuto in questione. Ad oggi, le aggressioni e le minacce registrate presso il suddetto penitenziario nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria sono diventate una realtà sempre più frequente, mentre gli agenti, privi di ogni tutela e strumentazione idonea, fanno fatica a fronteggiare i troppi detenuti violenti ivi ristretti. Questi ultimi, infine, sembrano approfittarsene del lassismo cui assistiamo giornalmente da parte della politica e della magistratura, italiane ed europee. L’intervento dell’amministrazione penitenziaria appare ad oggi quanto mai urgente e necessario su scala nazionale al fine di garantire il rinnovamento degli indirizzi per un ambiente di lavoro idoneo ad assicurare l’incolumità del personale operativo” concludono i sindacati.


