Città Sant’Angelo. A distanza di un anno dall’allarme lanciato il 17 ottobre 2024, il tema della sicurezza scolastica rimane drammaticamente irrisolto. A denunciarlo con forza è l’ingegnere Paolo Provino, Presidente dell’Ente Nazionale Bilaterale Italiano (Enbital), che torna a sollecitare un impegno immediato e concreto da parte delle Istituzioni.
«Avevamo segnalato con fermezza – dichiara Provino – che la sicurezza degli edifici scolastici meritava la massima priorità. Eppure, nonostante il tempo trascorso, soluzioni strutturali e definitive non sono ancora arrivate. Questa inaccettabile inerzia continua a mettere a rischio studenti, docenti e personale scolastico».
Il quadro nazionale, confermato da fonti giornalistiche e rapporti ufficiali, evidenzia che una scuola su tre è priva dei certificati di sicurezza e che, in regioni come l’Abruzzo, solo il 33% degli edifici possiede il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
Una situazione che denuncia gravi carenze in materia di manutenzione, certificazioni e piani di evacuazione. «È giunto il momento – prosegue Provino – di superare gli interventi tampone e pianificare soluzioni radicali e di lungo periodo, attraverso un piano nazionale che includa: controlli periodici e approfonditi sullo stato degli edifici; stanziamento di fondi vincolati e adeguati per manutenzioni e adeguamenti strutturali; coinvolgimento attivo dei lavoratori della scuola e delle loro rappresentanze nella definizione e attuazione delle misure di sicurezza».
Enbital ribadisce la propria disponibilità a collaborare con le Istituzioni, mettendo a disposizione il know-how maturato in anni di impegno nella tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
«La scuola – conclude Provino – deve tornare a essere un luogo sicuro e accogliente, non un motivo di ansia per le famiglie. È responsabilità di tutti gli attori istituzionali intervenire subito, senza ulteriori rinvii, per garantire il diritto fondamentale alla sicurezza».