Vasto. “Le sale emodinamica passano da 2 a 5 ma Vasto e il sud dell’Abruzzo sono fuori da questa programmazione. Cala la maschera della politica locale e la realtà viene messa in luce dalla delibera 824/18, che sancisce la fine di una pantomima a firma Pd che ha strumentalizzato l’emodinamica come cavallo di battaglia della propaganda elettorale”. Ad affermarlo è il Consigliere regionale del Movimento 5 stelle Pietro Smargiassi che spiega: “Sono sconcertanti, a tal proposito, le dichiarazioni del Sindaco di Vasto Francesco Menna, braccio destro dell’Assessore Regionale Silvio Paolucci, che tenta di scaricare le responsabilità di una programmazione regionale che di fatto taglia fuori la sua città e tutto il territorio vastese, sul Governo appena insediato”.
“Chi ha seguito la questione nel Palazzo negli ultimi anni come il sottoscritto – prosegue Smargiassi – sa bene che la verità è ben nota già da tempo. Nell’inverno del 2016, infatti, l’Assessore Paolucci, rispondendo alla mia interpellanza non ebbe il coraggio di dire pubblicamente la realtà cruda e difficile a cui Vasto andava incontro. Anche perché in quell’anno su Vasto si giocava un’importante partita per le amministrative e dire la verità ai cittadini probabilmente sarebbe costato troppo in termini di consenso. Ma nei corridoi, quando tornai alla carica e chiesi “si farà o no” l’Assessore rispose con un lapidario “non ci sono i numeri”. Essere sinceri lontano dai microfoni probabilmente è stato più facile. Risulta paradossale che con il Comune, la Provincia, la Regione e il Parlamento tutto a guida Pd, oggi il Sindaco sostiene che forse il M5S potrebbe cambiare la legge nazionale. Lo sostiene proprio chi in tante elezioni locali, regionali e nazionali ha sempre promesso ai vastesi l’ospedale nuovo, l’emodinamica e la Tac. Tre argomenti buoni per tutte le stagioni, e per tutte le elezioni, almeno fino ad oggi quando nero su bianco hanno dovuto ammettere di aver sempre preso in giro i cittadini”.
“Nell’ordine – spiega Smargiassi – si parlava di: 8/10 di Emodinamica già 3 anni fa; ci hanno raccontato dell’acquisto di un angiografo al costo di 600/700 mila euro, ma non ci hanno detto cosa farcene senza il servizio di emodinamica; sono state 15.000 le firme raccolte per chiedere un servizio salvavita su questo territorio; ci hanno raccontato di un quasi accordo con la Regione Molise (aumentando il bacino d’utenza ci saremmo avvicinati al bacino richiesto per legge) e lo stesso Paolucci parlò di un “accordo storico”. E come se non bastasse, pochi mesi fa, l’Assessore tornava sull’argomento (poco prima delle elezioni del 4 marzo) rassicurando tutti e dichiarando “l’emodinamica ho detto che si farà e si farà”.
“Ciò che dispiace – prosegue il consigliere regionale grillino – è vedere come questi personaggi abbiano giocato per anni sulla pelle dei cittadini che, duole dirlo, hanno creduto troppo spesso alla promessa elettorale, di tornata in tornata, dimenticato la presa in giro precedente. Dalla nostra interpellanza, in cui abbiamo chiesto chiarezza, sono passati quasi tre anni. Oggi Sindaco e una buona parte della politica locale finge di scoprire solo ora ciò che noi avevamo denunciato subito. Ma a questo punto di frottole Vasto non ne merita più. Per questo mi preme sottolineare che la programmazione sanitaria è una competenza prettamente regionale; inutile cercare di confondere i cittadini. La classe dirigente del Pd, pur avendo uomini in ogni grado istituzionale, non è riuscita a concretizzare una necessità tanto importante per Vasto e il suo comprensorio. L’emodinamica a Vasto è più importante di una querelle locale, tra partiti o all’interno dello stesso partito, come nel caso del Pd, ed è una reale e concreta esigenza salvavita. Vasto dista da Chieti e Pescara 40 minuti, i paesi dell’entroterra oltre un’ora. Nel periodo invernale le strade si percorrono nel doppio del tempo. Ammesso che le strade non siano franate, interrotte o, nella maggior parte dei casi, distrutte e in condizioni quasi impraticabili (ma questa è un’altra triste storia della tragica amministrazione regionale)”.
“Fino a quando ne avremo modo – conclude Smargiassi – ci batteremo ovunque per far sentire le ragioni di questa terra e a rappresentare l’ennesima dimostrazione di un fallimento “annunciato” ed oggi concretizzato”.