L’Aquila. Alla luce “dell’andamento esponenziale dei casi di positività da malattia da COVID-19 (oltre 560) a cui si è assistito negli ultimi giorni, in particolare dal 10 ottobre scorso, su tutto l’ambito provinciale, legato ad un allentamento delle misure di precauzione da parte della popolazione (eventi ludici, attività sportive, conviviali), nonché ad alcuni casi in ambito scolastico molto probabilmente per l’eccessivo affollamento dei trasporti pubblici”, il direttore generale della Asl provinciale dell’Aquila, Roberto Testa, illustra il piano di rafforzamento dell’organico, inviando anche un messaggio chiaro con il quale si invitano “tutti i cittadini a seguire le regole e le indicazioni del medico curante”, in merito a controlli e tamponi. In una nota, diramata anche per contrastare i fenomeni di paura, corsa al tempo e critiche al sistema sanitario da parte dei cittadini, Testa spiega che il sistema sanitario è esposto ad un carico di lavoro eccezionale, aggravato dalla contestuale campagna vaccinale: “la Direzione Generale, onde far fronte all’ondata di casi di positività ha prontamente predisposto misure di rinforzo e di supporto al Servizio di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica, consistenti nell’invio di quattro unità amministrative nella sede di Avezzano, di 4 tra infermieri ed operatori EDP nella sede di L’Aquila, nonché nel rafforzamento delle USCA (Unità territoriali a supporto dei MMG e dei PLS) con il conferimento di incarico a tre medici su L’Aquila, tre su Avezzano ed uno su Sulmona, personale che sicuramente contribuirà a determinare un ancora più efficace azione di prevenzione e di controllo dei casi di persone con sintomatologia, ma trattabili a casa.
Nel sottolineare che “effettuare un tampone nella tempistica non dovuta non aiuta la lotta al COVID-19; anzi rischia di fornire alla persona illusoria tranquillità ed allentamento delle sempre necessarie misure di precauzione, Testa chiarisce: corre l’obbligo, di raccomandare alla popolazione tutta di osservare sempre e comunque le misure di precauzione indicate dai vigenti Decreti, di rivolgersi ‘in primis’ per consigli terapeutici e di precauzione, anche per quanto riguarda la vaccinazione antiinfluenzale, al proprio medico curante, e di avere anche un minimo in più di pazienza per disguidi ed attese telefoniche”.