L’Aquila. Gli studenti hanno chiesto a gran voce alle istituzioni di riconsiderare la tecnologia un vero e proprio prodotto culturale, al pari di libri, concerti e musei. Ora come non mai sarebbe il momento
adatto. Pc, tablet e smartphone sono diventati i pilastri su cui si sta reggendo l’anno scolastico.
I maturandi che hanno ancora i 500 euro (o una parte di essi) nel loro borsellino elettronico non possono usarli per integrare la propria dotazione tecnologica. Le varie modifiche che hanno interessato 18app, la piattaforma che dal 2016 permette di gestire il bonus, da spendere in cultura, donato dal Governo a tutti i neo-maggiorenni, nonostante il progressivo aumento delle categorie acquistabili, hanno infatti sempre lasciato fuori dalla porta computer e, in generale, hardware per la produttività. Nell’elenco si trovano libri, musica, corsi di lingua, musei, cinema, teatri.
A riproporre la questione con argomenti forti sono intervenuti proprio quelli che attualmente avrebbero diritto al bonus: i nati nel 2001. Che hanno maturato il diritto al bonus nel 2019 e che per tutto il 2020 potranno sfruttarlo. Proprio nell’anno in cui la stragrande maggioranza di loro è chiamata a sostenere la maturità dopo un intero quadrimestre di lezioni a distanza (addirittura anche l’esame stesso potrebbe doversi appoggiare sul pc/tablet e sulla connettività che lo studente ha a disposizione in casa).
Come ha rivelato un sondaggio effettuato in questi giorni dal portale Skuola.net, circa 4 neo-diciottenni su 10 vedrebbero di buon occhio un allargamento delle maglie del bonus cultura tale da farvi rientrare anche i device personali e, a corredo, i sistemi che consentono una connessione a Internet, indispensabili per far funzionare a pieno regime i dispositivi elettronici. Una richiesta che è nata dal basso. Da quando è iniziato il lockdown della scuola, sul web in tanti si sono chiesti perché non potessero dotarsi di strumenti tecnologici per seguire meglio la scuola ‘da casa’, utilizzando proprio il bonus. Un coro che è sfociato in una petizione online su Change.org, promossa dalla stessa Skuola.net e indirizzata al ministro dei Beni Culturali Franceschini.