L’Aquila. “Le scriventi Organizzazioni Sindacali, tenuto conto dell’ultima nota emanata dall’OMS in cui si dichiara lo stato di Pandemia e a seguire il provvedimento varato nella giornata di ieri 11 marzo u.s. dal Presidente del Consiglio dei Ministri e comunque facendo seguito alla nostra nota del 10 marzo u.s., con la quale si invitavano le case di cura in indirizzo ad adoperarsi per la fornitura dei D.P.I. idonei, attese le cogenti disposizioni governative che obbligano a mantenere la sicurezza dei lavoratori nonché degli utenti sul posto di lavoro, fa presente che ad oggi in piena emergenza sanitaria dovuta al propagarsi del COVID-19, nella quasi totalità delle Case di Cura della provincia di L’Aquila, non sono ancora presenti i presidi necessari (mascherine a valenza giornaliera, tute occhiali guanti disinfettanti ecc. ), né tantomeno sono state prese misure per attuare corretti provvedimenti tesi a garantire una adeguata tutela della salute/sicurezza dei cittadini e dei lavoratori”. I sindacati fanno così appello alle massime cariche regionali per sollecitare la fornitura di presidi urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza da COVID-19 e gestione Percorsi preventivi e differenziati.
“Si torna a sottolineare – aggiungono i sindacati – che nelle idonee procedure operative di profilassi debbano essere predisposte aree dedicate al trattamento di persone sintomatiche che evitino la compresenza con la normale utenza ai fini della prevenzione e dell’eventuale contagio. Dalle denunce pervenuteci da molti – troppi – lavoratori del settore si evidenzia una inadempienza da parte dei datori di lavoro a quelle che sono le direttive ministeriali e regionali, in quanto ad oggi si segnalano casi sospetti non accertati ne denunciati di COVID-19 ricoverati in normali reparti di degenza unitamente alla presenza di altri pazienti, senza regime di isolamento, e si impone al personale di usare inadeguati e improvvisati DPI ( monouso ) e per di più per più giorni consecutivi e passandoseli da un operatore all’altro. Si ricorda inoltre che in base al D. Lgs. n. 81/2008 Il datore di lavoro è il soggetto su cui grava l’obbligo primario e indelegabile di valutare i rischi e conseguentemente individuare le misure di prevenzione e protezione, nonché le procedure per l’attuazione delle misure da realizzare e dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri (lett. d) art. 28, completata dall’“analisi delle competenze” di cui alla successiva e non meno rilevante lett. f). Il datore di lavoro o il dirigente (es. il direttore tecnico o comunque un direttore nel cui incarico aziendale rientri tale obbligo) ai sensi dell’art. 18 c. 1 lett. d) deve fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale (sentito il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e ora, con il D.Lgs. 81/08, il medico competente”.
“Per concludere si ricorda, con sollecitudine, di attenersi scrupolosamente a quanto previsto dai Decreti Ministeriali e Regionali, in particolar modo nella dotazione giornaliera dei presidi necessari (mascherine a valenza giornaliera, tute occhiali guanti disinfettanti ecc.) a garantire la sicurezza personale dei dipendenti e delle altre persone che giornalmente necessitano delle prestazioni sanitarie erogate da queste strutture. Si chiede inoltre al presidente della Giunta Regionale e più nello specifico all’Assessore alla Sanità, di attivare tutte le misure necessarie affinché vengano effettuati i dovuti controlli sul rispetto delle normative ministeriali e regionali per garantire un corretto contenimento e una adeguata gestione del COVID-19 per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e dei cittadini”.