L’Aquila. Attivazione immediata delle procedure volte ad implementare le pratiche di “lavoro agile” (smart working) e misure straordinarie di potenziamento del parsonale. Ecco quanto richiesto alla governance regionale per la ASL1 da Cgil, Cisl, Uil e Fsi in una nota diramata in questi minuti per fronteggiare l’emergenza Coronavirus limitando ulteriormente i rischi di contagio e, soprattutto, ampliando la dotazione organica dell’azienda sanitaria.
“Le scriventi organizzazioni sindacali – si legge nel comunicato – in considerazione dello stato d’emergenza da Covid-19 e della cronica carenza di personale sanitario, chiedono a codesta
amministrazione di attivarsi nell’immediato in merito all’applicazione del D.L. n. 14 del 09 Marzo 2020 che prevede misure straordinarie per l’assunzione di Medici, Infermieri e O.S.S. per il potenziamento del S.S.N., in particolare per quanto riguarda l’assunzione di specializzandi ed il conferimento di incarichi di lavoro autonomo a personale sanitario”.
“Altresì- prosegue la nota – onde rafforzare in tempi rapidi l’organico degli operatori sanitari chiedono di: portare a termine nell’immediato la procedura di stabilizzazione in essere del personale O.S.S., di cui all’avviso del 16 dicembre 2019, che potrebbe portare all’assunzione di oltre n. 40 unità
lavorative con esperienza pluriennale maturata nella ASL in indirizzo; Riqualificare il personale ausiliario/O.T.A in O.S.S. seguendo le procedure per le progressioni verticali di cui al c.d. “Decreto Madia” – attualmente in servizio vi sono circa 20 unità lavorative;Attivarsi immediatamente per predisporre un dettagliato programma per il ricorso alla prestazioni aggiuntive per tutte le figure professionali che lavorano nell’emergenza da Covid-2019 in modo tale da rendere omogeneo in tutto il territorio aziendale il trattamento del personale; Avviare nell’immediato le procedure di stabilizzazione del personale Medico e dell’area comparto”.
Inoltre, “vista la circolare n. 1/2020 del Ministro per la Funzione Pubblica Dadone che fornisce elementi di chiarezza sulla modalità di implementazione dello Smart Working (legge 81/2017), da parte della Pubblica Amministrazione, ed in considerazione dello stato d’emergenza da Covid-19, sollecitano codesta Azienda all’attivazione immediata dello stesso. Infatti, il poter lavorare da casa, oltre a garantire l’erogazione di un servizio, permetterebbe di deflazionare l’aggregazione di personale negli uffici dove viene erogato il servizio pubblico, contribuendo a depauperare ulteriormente il flusso relazionale che rappresenta una sorta di linfa per il virus”.
“Permetterebbe – proseguono i sindacati – di far fronte a tutti quei potenziali casi di criticità/disagio che potrebbero verificarsi, quali quelli di “auto quarantena”, a seguito dei contatti acclarati con persone interessate ufficialmente dal virus, oppure il dover individuare categorie di dipendenti (i meno giovani e/o quelli con patologie pregresse, ad esempio) la cui presenza al lavoro è ritenuta, a seguito delle misure prese a livello nazionale, un rischio. Non è il momento delle polemiche sul ritardo della mancata attuazione della normativa, ma sarebbe inaccettabile una ulteriore perdita di tempo, visto l’impegno, la dedizione, lo spirito di abnegazione e la professionalità con la quale tutti i dipendenti pubblici stanno rispondendo a questa emergenza, locale e nazionale. Infatti, detta iniziativa è allo stato attuale indispensabile e necessaria per contenere il rischio di contagio e
tutelare la salute sia degli operatori che degli utenti. Inoltre trattandosi di servizi essenziali da erogare ai cittadini, si propone un’organizzazione del lavoro che possa disincentivare l’affluenza di pubblico negli uffici e, di conseguenza, la circolazione esterna, utilizzando il modello di prestazione su appuntamento”.
“All’interno degli uffici – si legge nel comunicato- è opportuno allontanare il contatto fra operatori ed utenti e fra utenti stessi, ed, in ultimo, ma non per ordine di importanza, reperire e utilizzare i Dispositivi di Protezione Individuale. Infine, risulta alle scriventi che alcuni Dirigenti stiano disponendo “Ferie d’ufficio” nei confronti dei lavoratori in maniera unilaterale, in tale ipotesi, le scriventi OO.SS. diffidano codesta Azienda Sanitaria dall’intraprendere iniziative che vadano a limitare l’erogazione del servizio pubblico in quanto per quanto concerne in personale Amministrativo, Tecnico e quello Sanitario non adibito ad attività assistenziali lo stesso può garantire la propria attività facendo ricorso al citato Smart Working, e comunque per tutto il personale dipendente si ribadisce che lo stesso deve essere trattato nei termini previsti dalle vigenti normative del CCNL”.