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Emergenza coronavirus e turismo, Casanova (Lega): senza risposte dal Governo, andiamo a Roma

Giulia Antenucci di Giulia Antenucci
15 Aprile 2020
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Chieti. Archiviata anche la Pasqua, è ora di dire basta. “Ma basta per davvero. Invito tutti coloro, imprenditori e non, che mi stanno contattando in queste ore e che non sanno più con che straccio di strumento andare avanti,  ad unirsi al mio grido di dolore e a costringere questo Governo fatto di mediocri e di principianti della politica a tirare fuori i soldi o a farsi da parte. Se l’Italia urla, dovranno ascoltarla. A costo di occupare il Parlamento”. Così Massimo Casanova, imprenditore turistico della riviera romagnola ed europarlamentare della Lega.

“Nell’Italia reale si sta consumando un disastro abnorme, di portata gigantesca che pagheremo noi e i nostri figli, e il presidente del consiglio altro non sa fare che inanellare conferenze stampe in cui, al massimo, ci dice come indebitarci ulteriormente. Non vi è uno – e dico uno – dei provvedimenti annunciati operativo”, sottolinea Casanova, “di contro, non si ha uno straccio di idea su come ripartire, nessuna de-fiscalizzazione, nessuno sgravio, interi settori sono stati abbandonati, aziende e dipendenti stanno entrando in conflitto perché i posti di lavoro vanno verso il dimezzamento, quando non verso l’azzeramento. Si pensi al settore turistico balneare, che conosco direttamente, che di questi tempi avrebbe già dovuto partire”.
“Qui si programma da un anno all’altro”, rimarca, “come pensa, Conte, di poter salvaguardare quelle migliaia di posti di lavoro? E’ di tutta evidenza che, stante così le cose, le imprese ricettive non potranno garantirli. Il turismo vale il 13% del Pil italiano. Milioni di posti di lavoro. Io stesso ne garantisco 450. Vogliamo cominciare a pensare, ad esempio, ad un “fondo per le vacanze” destinato alle famiglie per incentivare il turismo italiano? Vogliamo mettere soldi veri in circolazione per tutelare da subito migliaia e migliaia di posti di lavoro?
Come pensa, Conte, di poter aiutare le imprese che, senza incamerare un soldo, continuano a maturare spese e tasse da pagare? “Indebitatevi e pagateci” questa è la ricetta criminale di questo Governo, che ci sta soffocando tutti. Si naviga a vista”.
“Uniamoci e costringiamo questo Governo a tirare fuori denaro vero o a prendere subito la via di casa. Se salta la stagione estiva”, spiega quindi l’eurodeputato e imprenditore, “il 50% delle strutture ricettive andrà in mano alle banche, tutti avranno debiti, mentre ci sono i mutui da pagare”.
“Ricordiamoci che la criminalità ha tanta liquidità da mettere in circolazione proprio mentre il governo è riuscito ad affamare il popolo”, conclude l’eurodeputato, “visto che al sud c’è già gente che non ha da mangiare”.
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