Roma. Giulio Gangi, 63 anni, ex agente del Sisde, è stato trovato morto alla periferia della Capitale. Nel dà notizia il Corriere della sera. Gangi aveva rivestito un ruolo chiave nell’inchiesta su Emanuela Orlandi. Tre giorni dopo la scomparsa, fu lui a presentarsi a casa della giovane, all’interno della Città del Vaticano, offrendo un aiuto. Svolse i primi accertamenti sul caso. E, una decina d’anni dopo, fu messo ai margini del servizio segreto civile per indagini “inopportune”.
Nel 2014, aveva rilasciato al Corriere un’intervista ripercorrendo le difficoltà causategli proprio dall’intrigo Orlandi. Dichiarò, tra l’altro: “Feci l’errore, e umanamente mi pesa doverlo dire, di appassionarmi per aiutare una famiglia disperata. Una scomparsa così anomala era meritevole d’attenzione.”
Gangi era ospite nella dependance dell’amico discografico Luigi Piergiovanni, da quando aveva perduto l’anziana madre, con la quale aveva vissuto, fino alla fine, in una villetta poco distante.
“A scoprire il corpo è stata mia moglie”, ha riferito Piergiovanni, “allertata da un amico con il quale Giulio faceva spesso colazione in un bar poco distante, preoccupato perché non rispondeva al telefono. La porta era chiusa dall’interno. Era sul letto, agonizzante. Abbiamo chiamato un’ambulanza, i medici hanno tentato di rianimarlo. È stato portato all’ospedale Grassi e deve essere morto durante il tragitto, a ucciderlo forse è stato un ictus.”
L’autopsia chiarirà le cause del decesso. Gangi era ipocondriaco e soggetto a periodiche depressioni. “Le disavventure lavorative lo avevano profondamente segnato”, ha detto l’amico, che lo conosceva fin da ragazzo. Più recentemente, l’ex 007 sembrava comunque essersi ripreso e aveva smesso di assumere farmaci.
E lunedì scorso, aveva preso appuntamento con un giornalista del Corriere per svolgere “un sopralluogo” e approfondire alcuni aspetti appunto relativi alla vicenda di Emanuela Orlandi.
Emanuela Orlandi, quei fascicoli del Sismi scomparsi nel nulla: “Chi sa parli”