Roma. Ascoltato ieri dalla Commissione bicamerale di inchiesta deputata a indagare sulla scomparsa di Mirella Gregori (7 maggio 1983) e di Emanuela Orlandi (22 giugno 1983), Don Pietro Vergari, ex rettore della basilica di Sant’Apollinare e già cappellano del carcere di Rebibbia e Regina Coeli. In tale qualità aveva conosciuto Enrico De Pedis, detto Renatino, componente della Banda della Magliana, durante un periodo di detenzione di quest’ultimo.
Quasi novantenne, in precarie condizioni di salute, Don Vergari è stato accompagnato in carrozzina dinanzi all’organismo presieduto da Andrea De Priamo. E, con un filo di voce, ha spiegato di non aver mai conosciuto Emanuela Orlandi: “Mai vista”, avrebbe dichiarato secondo quanto riportato da Fanpage.
Chi ritiene percorribile lo scenario che vede la scomparsa di Emanuela riconducibile a una asserita interazione tra esponenti del Vaticano e criminalità organizzata della Capitale, ipotizza che Don Vergari avrebbe fatto da trait d’union tra le parti.
È stato proprio Don Vergari ad autorizzare la sepoltura di De Pedis nei sotterranei della basilica di cui è stato rettore. “Enrico era di carattere molto gentile e molto buono, era devoto alla chiesa di Sant’Apollinare, portava spesso fiori”, ha asserito dinanzi ai membri della Commissione. Che gli hanno chiesto da dove, a suo giudizio, provenissero i guadagni dell’uomo. “Dai locali di famiglia”, ha risposto.
E, parando di Sabrina Minardi, amante di De Pedis e autrice di dichiarazioni che intenderebbero avallare il predetto scenario dell’interazione tra Vaticano e Banda della Magliana, l’ha definita “un’imbrogliona”, pur precisando – si legge sul Quotidiano Nazionale – di non averla mai conosciuta.
L’estraneità di Renatino alla vicenda Orlandi è stata recentemente ribadita, dinanzi all’organismo bicamerale, anche dai legali della famiglia De Pedis.