Roma. Lo scorso 13 novembre è stata recapitata alla redazione di Radio Cusano Campus, presso l’Università Niccolò Cusano, una lettera anonima relativa alla scomparsa di Emanuela Orlandi. Era indirizzata all’attenzione di Fabio Camillacci, giornalista del Cusano Media Group e di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela. Questi, nel frattempo, ne aveva ricevuta una identica.
Dopo aver consegnato la missiva all’avvocato Laura Sgrò – legale della famiglia Orlandi – per confrontarla con quella giunta a Pietro e metterla agli atti, Fabio Camillacci ha concordato con loro di rivelarne il testo ieri sera, domenica 3 dicembre, nel corso di una puntata di Crimini e Criminologia su Cusano Italia Tv.
La lettera contiene quello che pretende di essere un enigma da risolvere, eccone il testo:
“Si dice che presso la procura di Roma, sia conservato un documento datato 2019, relativo una figura femminile. Una donna con un nome ‘mariano’ con uno strano accento anglosassone/AMERICANO? Il nome prefigura ambienti celesti, elevati, intoccabili, necessari di maggIORe attenzione; la donna inconsapevolmente (!?) … prevede Clearstream … e bar “d’ORO” retriever. Sembra quasi un film … ‘il ladro di bambini/E?’.”
Vistosi i riferimenti all’“Americano” (l’anonimo telefonista dei primi giorni della scomparsa di Emanuela) e allo Ior (l’Istituto Opere di Religione, al centro di scandali all’epoca dei fatti) direttamente provenienti dagli scenari complottisti relativi alla scomparsa della cittadina vaticana.
E la parola “Clearstream”, che farebbe riferimento ad attività bancarie e finanziarie su scala europea, con movimentazione di fondi in entrata/uscita dal Lussemburgo, ha indotto qualcuno a chiedersi se il messaggio non alluda a moventi di tipo economico.
Intervenuto a Crimini e Criminologia, Pietro Orlandi ha detto: “Francamente sono anche un po’ stanco di questa gente che invece di aiutarmi manda lettere con certi enigmi. Se questa persona che ci ha scritto sa qualcosa, ci aiuti veramente. Ecco, uno che fa queste cose è uno come Marco Fassoni Accetti; anzi non escludo che possa esserci proprio lui dietro quest’ennesima lettera anonima. Persone così non ci sono affatto utili: la persona che ha scritto queste cose con un preciso riferimento a un fascicolo del 2019 presente presso la Procura di Roma, se sa davvero qualcosa la dica, altrimenti taccia perché non è utile. Certa gente non la sopporto più.”
Allude, Pietro, al fotografo romano che, nel 2013, “confessò” di essere coinvolto nel sequestro di Mirella Gregori e di Emanuela Orlandi. Condannato a un anno di carcere per l’omicidio del piccolo Josè Garramon, figlio di un diplomatico uruguaiano a Roma, ha fatto parlare di sé anche con riferimento all’omicidio della diciassettenne Katy Skerl, rinvenuta brutalmente uccisa a Grottaferrata il 22 gennaio 1984. Anni fa, Fassoni Accetti aveva infatti affermato che la bara della giovane era stata trafugata dal cimitero del Verano a Roma. Nel luglio 2022, gli inquirenti hanno effettivamente accertato la scomparsa dei resti mortali della giovane. Secondo lo scenario prospettato dall’uomo, anche tale sviluppo sarebbe da porre in correlazione con i rapimenti di Gregori e Orlandi.
Con riferimento alla commissione bicamerale di inchiesta che ha recentemente avuto il via libera definitivo, Pietro ha poi aggiunto: “Ci sono troppe cose e troppi comportamenti strani e ostruzionistici che non mi piacciono visto che ancora non sono stati scelti i nomi che faranno parte della Commissione e visto che peraltro è stata inserita una clausola che non prevede limiti di tempo. È evidente che questa Commissione non piace al Vaticano e la Santa Sede ha fatto, sta facendo e farà di tutto per ostacolarla. Camera e Senato ci hanno promesso che si sarebbero impegnati; io ci credo a questo. Però, se davvero vogliono aiutarci devono accelerare i tempi, perché già hanno perso troppo tempo. Purtroppo, finché tutti i partiti non presentano i nomi dei 20 deputati e 20 senatori che ne faranno parte, la Commissione non può cominciare a lavorare. Quindi, il mio appello è questo: presentate presto questi 40 nominativi ai presidenti di Camera e Senato, affinché la Commissione possa finalmente partire. Io vi sto aspettando, non vedo l’ora di essere convocato; anche perché se con tre inchieste aperte non riusciamo a fare un passo avanti, la vedo davvero dura. E non mi capacito di questo fatto: ma perché in Italia la ricerca della verità e della giustizia devono sempre trovare ostacoli? Purtroppo, però questa è la realtà: verità e giustizia vengono sempre più calpestate dallo Stato e dal Vaticano.”
Intervenuta a Cusano Tv Italia anche la grafologa Candida Livatino: ha effettuato una analisi della scrittura della lettera anonima pervenuta in redazione, ravvisando in chi l’ha scritta tratti narcisistici ed egocentrici: “Le lettere che dovrebbero essere curve, sono invece quadrate e ci sono molte angolosità che segnalano una persona aggressiva, priva di valori, che vive in un mondo creato dalla sua fantasia.”
Una “voce”, quella della missiva anonima, che – a sommesso avviso di chi scrive – evoca a tratti quella di un messaggio di alcuni anni fa, legato anch’esso a questa tormentata, impenetrabile vicenda.
