Pescara. Lo scontro politico sulle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno 2024 si infiamma ulteriormente dopo la notizia dei due ricorsi distinti presentati dal centrodestra pescarese contro la sentenza del TAR che ha annullato il voto in 27 sezioni. A commentare duramente la vicenda è il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Paolo Sola, che definisce la situazione «tragicamente seria e indegna».
«Ci sarebbe quasi da ridere” afferma Sola “se non fosse un episodio grave per la città. Dopo aver accusato il centrosinistra e il nostro gruppo di voler delegittimare il voto con il ricorso al Consiglio di Stato, il centrodestra ha fatto il passo più ipocrita presentando non uno, ma due ricorsi diversi, confermando la profonda spaccatura interna».
Sola sottolinea come questa divisione si rifletta anche nei contenuti dei ricorsi: “Il sindaco Masci e la giunta sostengono che si tratti solo di errori formali e chiedono di votare a ferragosto, mentre alcuni consiglieri di maggioranza puntano a tornare rapidamente ai pieni poteri, interessati più ai gettoni di presenza che al bene della città. È questa la “città ferma” che dicono di voler evitare?”
L’esponente del M5S denuncia inoltre l’esistenza di un terzo ricorso, presentato direttamente dal Comune di Pescara come ente pubblico, i cui costi ricadranno sui cittadini: «I pescaresi dovranno finanziare una battaglia legale ridicola, che più che tutelare la democrazia serve a difendere interessi personalistici e poltrone».