L’Aquila. “La vicenda dei rapporti tra il candidato sindaco Di Benedetto e le imprese impegnate nel sedicente tunnel ‘intelligente’ sta assumendo degli aspetti che non consentono piu’ di glissare”. Lo scrive l’, candidato consigliere del M5S alle prossime amministrative del capoluogo di regione. “Si discute dell’appalto piu’ importante della ricostruzione post-sisma, 80 milioni spesi per un’opera a dir poco voluttuaria ed inessenziale, tenuto conto che nel contempo non ci si curava di riparare una scuola o un edificio pubblico. Un appalto affidato, caso piu’ unico che raro – si legge nella nota – ad un raggruppamento di tre dite di cui una e’ fallita e l’altra versa in concordato preventivo, e per il quale e’ in corso un processo per turbativa d’asta. Di Benedetto, nonostante sia in campagna elettorale da mesi, si rifiuta di dimettersi da presidente della Gran Sasso Acqua (Gsa) alcuni dipendenti della quale non si fanno scrupolo di candidarsi nelle liste del centrosinistra.
Dal centrosinistra si denuncia poi che imprenditori aquilani avrebbero portato con i pullman i loro operai a votare alle primarie che hanno consacrato Di Benedetto a candidato a Sindaco. In tale quadro, tutt’altro che limpido – prosegue Corti – Frattale, legale rappresentante della societa’ che sta eseguendo i lavori dei sottoservizi, partecipa in prima persona alle iniziative elettorali di Di Benedetto. Notizia di ieri, la Gsa ha concesso alla societa’ di Frattale 700.000 euro a titolo di riserve ed una ulteriore proroga del termine per la conclusione dei lavori. Si tratta di vicenda rispetto alla quale Di Benedetto non puo’ continuare cavarsela con una alzata di spalle. E’ ora che faccia chiarezza sui suoi rapporti con Frattale e con gli altri imprenditori impegnati nella ricostruzione, rendendo pubblico l’elenco dei suoi finanziatori. E’ un dovere di trasparenza – commenta infine Corti – al quale il potenziale, futuro sindaco dell’Aquila non puo’ sottrarsi”.