L’Aquila. Chi pensava che la corsa allo scranno comunale dell’Aquila sarebbe stata a due o a tre si sbaglia di grosso. La fumata nera dalle riunioni carbonare delle ultime ore fa emergere uno scenario del tutto diverso che sicuramente potrebbe mettere in difficoltà qualcuno e favorire altri.
Nelle ultime ore l’attenzione è stata tutta riservata alla candidatura dell’onorevole Stefania Pezzopane che ha sciolto le riserve e annunciato che si candiderà a primo cittadino dell’Aquila. Una notizia che era nell’aria dal momento che il tavolo del centrosinistra, aperto e poi rinviato più volte, dal quale doveva uscire un nome unitario si è sfaldato con la candidatura del consigliere regionale Americo Di Benedetto.
L’assetto che si è creato, quindi, è stato quello a tre con l’uscente Pierluigi Biondi, già in corsa tentare il bis, in quota centrodestra e poi Pezzopane e Di Benedetto, in quota centrosinistra. Le scommesse già partite su chi è più influente, e chi avrebbe conquistato più fette di elettorato, sembrano però essersi già arenate.
La frammentazione del centrosinistra, infatti, starebbe portando già altri aspiranti primi cittadini a farsi avanti per rappresentare quel pezzo di area politica che non si identifica con Pezzopane e Di Benedetto. In particolare il perimetro della coalizione, di cui la stessa Pezzopane ha confermato di non conoscere, si starebbe stringendo intorno ai democratici e progressisti che si rifanno al segretario Pd, Letta, mentre la parte più di sinistra si starebbe staccando per esprimere un proprio candidato. Un altro nome potrebbe essere fatto dal Movimento 5 Stelle che per ora non ha ancora preso posizione.
Dall’altra parte, invece, le cose sembrano andare meglio e si è già passati alla seconda fase, quella della composizione delle liste, dove le grane di certo non mancano. Biondi pur avendo dalla sua Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e altri movimenti di centrodestra come quello legato al consigliere regionale, Roberto Santangelo, deve studiare un assetto perfetto per evitare di avere i problemi degli ultimi cinque anni. Fondamentale quindi saranno gli accordi e il peso di ciascuna lista per fare in modo che non ci siano difficoltà poi sui banchi del consiglio comunale.