Pescara. Imprese e istituzioni si incontrano e si confrontano. L’occasione è l’assemblea dei soci di Confindustria Chieti Pescara in seduta pubblica, che si è svolta ieri nella sala Orofino della sede associativa di via Raiale. L’obiettivo dell’evento, per l’associazione, è proprio quello di aprirsi al territorio incontrando il mondo delle istituzioni e delle professioni.
Emozionante il momento di condivisione dei risultati ottenuti in ambito sanitario e sociale grazie al Fondo di Solidarietà Covid che Confindustria Chieti Pescara ha costituito coinvolgendo numerosi imprenditori associati che hanno generosamente partecipato alla raccolta fondi. Sono intervenuti portando le loro testimonianze i rappresentanti degli enti ed istituzioni che hanno beneficiato del Fondo: Thomas Schael, direttore Generale Asl Lanciano Vasto Chieti, Silvio Basile, referente Unità complessa cure primarie di Scafa, Antonio Baldacchini, della Protezione civile del Comune di Penne, Gianni Teodorico, responsabile Caritas area vestina per Caritas Diocesana Arcidiocesi di Pescara, Stefania Menna, coordinatrice della Caritas Chieti-Vasto, e Lorenzo D’Andrea, presidente Isav.
Nella seconda parte dell’evento, spazio al benvenuto ai nuovi associati a Confindustria Chieti Pescara nell’anno 2022/23: 35 le aziende del territorio di settori e dimensioni diverse che hanno avuto modo di far conoscere la propria missione e i propri progetti al pubblico presente, per avviare ulteriori relazioni di business già durante l’aperitivo di networking che ha segnato la conclusione dell’evento.
“Stiamo vivendo un momento davvero unico, complicato, particolare, difficile come forse mai dal dopoguerra”, ha affermato il presidente di Confindustria Chieti Pescara, Silvano Pagliuca, che nel suo intervento ha toccato tutti i temi di attualità, dalla quarta rivoluzione industriale alla necessità di saper cambiare, da concetti quali “Megatrend, Migrazioni, Megalopoli, cambiamenti climatici e Zes”, che stanno “ridisegnando la geografia planetaria”, agli scontri tra potenze e fino alle “asimmetrie di conoscenza” e alla necessità di “cogliere la sfida di colmare il divario di conoscenze anche in Italia”.