Chieti. I cambiamenti climatici con i conseguenti fenomeni estremi e la parallela perdita di biodiversità esaminati nel loro concreto manifestarsi nella vita di tutti noi, con crescente e allarmante frequenza, alla luce di quel che possiamo fare seguendo la scienza e la normativa internazionale. Su queste tematiche WWF Chieti-Pescara, Museo universitario e i due Lions Club teatini, “I Marrucini” e “Chieti Host” organizzano un evento mercoledì 19 prossimo a Chieti, nell’Auditorium del Museo (ingresso da viale IV Novembre), con inizio alle 17:30 e ingresso libero sino a esaurimento posti.
Relatore sarà il prof. Ferdinando Franceschelli, Ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara con un intervento incentrato sul tema: “Cambiamenti climatici tra Scienza e Diritto Internazionale”. Per un focus di approfondimento, in particolare per quel che riguarda la perdita di biodiversità, ci sarà il presidente del WWF Italia Luciano Di Tizio. I saluti istituzionali saranno affidati invece a Ruggero D’Anastasio, direttore del Museo universitario; Cristina Nudi, presidente Lions Club Chieti “I Marrucini”; Luca Cipollone, presidente del Lions Club Chieti Host; Nicoletta Di Francesco, presidente del WWF Chieti-Pescara.
La conferenza fungerà anche da “apripista” per Earth Hour – Ora della Terra, il più grande evento globale sul contrasto al cambiamento climatico e per la difesa della natura promosso dal WWF Internazionale, che sarà celebrato sabato 22 marzo prossimo. Nata a Sidney nel 2007, Earth Hour è oggi una manifestazione mondiale in continua crescita che nel 2024 ha coinvolto quasi 200 Paesi in tutto il mondo con lo spegnimento simbolico delle luci di migliaia di monumenti, edifici, piazze e strade dalle 20:30 alle 21:30 ora locale, insieme a tantissimi momenti di partecipazione e impegno concreto da parte di cittadini, istituzioni, associazioni e imprese.
Ogni anno rileviamo con allarme l’accentuarsi dei fenomeni e degli impatti legati alla crisi climatica e alla perdita di biodiversità. Il cambiamento climatico non è più una minaccia lontana: il servizio europeo Copernicus e la NOAA/NASA hanno recentemente confermato che il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato a livello globale. Siamo di fronte a un segnale estremamente preoccupante confermato del resto da tanti eventi estremi che si ripetono con allarmante frequenza in tutto il mondo, Italia compresa. Prenderne coscienza e agire è ormai fondamentale e urgente.